A Milano, nel boschetto di Rogoredo si compra l’eroina a 5 euro ed ogni giorno un migliaio di persone va lì per acquistarla.
Le overdose mortali nei primi 6 mesi del 2018 sono state 6. La droga ancora fa paura con anime fragili in balia di siringhe e pasticche, non i grado di affrontare la vita, una vita che non regala speranze, in una reltà che sembra essersi dimenticata di questi giovani.
Ragazzi che fuggono dalle famiglie, che rubano per avere una dose, ragazzi senza guida, senza radici, che fuggono dai genitori, spesso troppo concentrati su loro stessi da non vedere che i propri figli si stanno perdendo.
Questa è la storia di Sara...
Sara D. chiede l’elemosina in centro e compra droga a Rogoredo, galleggia silenziosa tra due città che non hanno altri canali di comunicazione se non quello fisico della metropolitana.
La ragazza ha ancora i tagli aperti in faccia per la caduta in piazza Mirabello quando stramazza sulla terra polverosa di Rogoredo, all’ora del tramonto, vicino ai binari dell’Alta Velocità.
E questo è il racconto, messo a verbale di fronte ai carabinieri, del tossicodipendente (50 anni) che l’ha soccorsa: «È andata giù, gli occhi rivoltati all’indietro, non aveva più battito. Non so cos’abbia preso, poteva essere speed (mix di eroina e cocaina, ndr), ma dipende da quanta roba c’era dentro. Le ho iniettato una fiala da 0,4 di Narcan. Ne ho sempre una nello zaino. Quella ragazza è troppo magra, sembrava che non avesse vene. Alla fine una vena l’ho trovata, sotto il collo. Aveva la pelle sottile come carta velina».
Solo che col Narcan (medicina salvavita per l’overdose), non si riprendeva: «Ho iniziato col massaggio cardiaco, con la respirazione bocca a bocca. Dopo qualche minuto il battito è ripartito, poi è arrivata l’ambulanza, avevano il defibrillatore, l’hanno portata via».
Si è salvata. Meglio: l’ha salvata l’anziano eroinomane.