I bambini, le bambine e gli adolescenti sono coloro che hanno contribuito meno alla crisi climatica, ma sono i più esposti ai rischi dell'impatto del cambiamento del clima, che può impedire loro l'accesso al cibo, all'acqua, all'assistenza sanitaria e all'istruzione, mettendo a forte rischio le vite e il futuro delle nuove generazioni.

Save the Children ricorda che la crisi climatica è una crisi dei diritti dei minori, che colpisce prima e in maniera peggiore i più piccoli e pone una questione di giustizia intergenerazionale. Secondo il Rapporto [1]Generation Hope: 2,4 miliardi di ragioni per porre fine alla crisi globale del clima e delle disuguaglianze” di Save the Children, 774 milioni di bambini - un terzo della popolazione infantile mondiale - è esposto al duplice rischio della povertà e della crisi climatica. 

Secondo l'Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO), ogni anno almeno 1,7 milioni di bambine e bambini di età inferiore ai 5 anni muore a causa della contaminazione dell'aria e dell'acqua o a causa dell'esposizione a sostanze tossiche. Più di 25,6 milioni di persone, tra cui 14,1 milioni di bambini, non ha accesso all'acqua potabile, aumentando così il rischio di contrarre malattie come il colera e la diarrea. La siccità nel Corno d'Africa ha costretto più di 2,1 milioni di persone a lasciare la propria casa e a migrare internamente. I pericoli ambientali legati al cambiamento climatico, i disastri naturali e le epidemie sono responsabili della mancata istruzione di oltre 37 milioni di bambini ogni anno.

Le nuove generazioni hanno dimostrato di essere sempre più consapevoli dell'urgenza di agire per salvare il Pianeta, che significa salvare il futuro di milioni di bambini e bambine. Save the Children, che ha avviato una narrazione online sui temi della sostenibilità ambientale e dell'impatto della crisi climatica sui più piccoli, invita i leader mondiali ad ascoltare i giovani e a renderli partecipi delle decisioni che riguardano il loro futuro e ricorda che è una responsabilità dei grandi della terra quanto di ciascuno intraprendere scelte consapevoli perché senza un'azione adeguata la sopravvivenza, lo sviluppo e l'istruzione dei bambini corrono un grave rischio.

"Da anni ormai vediamo bambini e giovani di tutto il mondo scendere in piazza, marciare e chiedere ai loro leader di agire per affrontare la crisi climatica", ha dichiarato Inger Ashing, Direttore generale di Save the Children. "Questo anno segna la metà del percorso degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) concordati sette anni fa: è un momento cruciale per riflettere su dove siamo ora e per determinare i passi da compiere per i bambini di tutto il mondo. La crisi climatica ha un impatto su quasi tutti gli aspetti della vita dei bambini, dall'avere cibo a sufficienza a una casa sicura e protetta fino alla possibilità di concentrarsi in classe durante le ondate di caldo torrido. Sono proprio i bambini i più colpiti da disuguaglianze e discriminazioni, e a subire il peso del cambiamento climatico. In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, che segna anche l'inizio dei negoziati sul clima di Bonn a cui partecipa anche l'Italia, ci auguriamo che i leader di tutto il mondo ascoltino le parole dei bambini e intensifichino finanziamenti e azioni per il clima per creare un Pianeta più verde e più giusto per e con i bambini", ha concluso Ashing.

In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, che si celebra il 5 giugno e che quest'anno è giunta alla sua 50esima edizione, Save the Children lancia un'azione sui canali social, con l'hashtag #savethefuture, per mostrare come i cambiamenti climatici rappresentano sempre più una minaccia per la salute, lo sviluppo e la protezione dei più piccoli e per richiamare l'attenzione di tutti sulle scelte che ciascuno può compiere per salvare il pianeta e il futuro dei giovani e dei bambini. 


[1]  resourcecentre.savethechildren.net/document/generation-hope-2-4-billion-reasons-to-end-the-global-climate-and-inequality-crisis