Al Teatro di Villa Lazzaroni in Roma: 1939 – UNA VITA A DOMINO
Dal 20 al 22 gennaio al Teatro di Villa Lazzaroni sarà in scena lo spettacolo 1939 – UNA VITA A DOMINO di e con Alfredo Traversa. L'opera è tratta dall'omonimo libro edito da MdS di Pisa ed è la storia di Domenico, pescatore, che si svolge nell’anno del 1939 dopo essere stato deportato per non aver fatto il saluto fascista al podestà di Bari. Deportato ingiustamente in un’isola della Puglia voluta dal Duce dove si rinchiudono gli omosessuali italiani, a San Domino, un’isola facente parte dell'arcipelago delle Isole Tremiti (o Diomedee) nel mar Adriatico.
In quell’anno le vicende di Domenico si intrecciano con Aldo Moro che viene assunto all’Università di Bari, a Batman il fumetto americano che invaderà il mondo. Deportato sull’isola Domenico farà amicizia con gli italiani omosessuali al confino, provenienti da varie regioni, districandosi tra i dialetti regionali.
La pièce costituisce uno sguardo ironico e particolare dell’Italia di quel tempo attraverso tanti personaggi che sono interpreti di singolari circostanze di vita. Sull’isola, tra prove per il teatro, arrivo di nuovi deportati e storie varie, la vicenda di Domenico si dipana tra situazioni drammatiche e comiche. Arriverà a superare tutte le circostanze che la vita in un campo di prigionia presuppone tra risate, canti e stupri. In tutta fretta, pochi giorni prima della dichiarazione di guerra, il campo degli omosessuali, grazie al generale del Duce, Bocchini, verrà evacuato, ma Domenico vi rimarrà ancora per alcuni giorni da solo, poi farà rientro in città dove, prima di essere deportato, aveva avuto un rapporto d’amore con Lucia. Non la ritroverà. Lucia originaria del Veneto si era imbarcata per l’America, non avendo avuto più notizie di lui, con un neonato tra le braccia. Domenico rimarrà da solo a guardare il mare per un po’, prima di finire in una casa di riposo dove terminerà i suoi giorni. Forse impazzendo, ascoltando dalla neonata tv italiana che al comandante del suo campo di prigionia veniva conferita un’onorificenza dal Presidente della Repubblica Italiana per meriti sul lavoro. Un affresco dell’Italia, l’Italia di sempre.