Lunedì si è tenuta la presentazione di Rudi Garcia, come nuovo allenatore del Napoli, presso la reggia di Capodimonte, alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis che, nell'occasione, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

"Con Garcia c'è stata intesa immediata. E' la scelta giusta per proseguire il nostro percorso di prestigio in Italia e in Europa". Aurelio De Laurentiis accoglie in conferenza stampa, al Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte, il nuovo allenatore. Il Presidente spiega i retroscena dell'incontro con il tecnico francese e rinvigorisce le ambizioni per il futuro, dopo la conquista del terzo scudetto.Garcia è arrivato in semifinale Champions, adesso l'obiettivo è la finale. Perchè non provarci? La scelta di Garcia non è venuta dopo molto tempo. Io non ho impiegato tutte queste settimane, come ho fatto intendere a voi, perchè le mie forze sono state soprattutto protese alla organizzazione e la riuscita della festa scudetto. E' stata una kermesse successo come testimonia lo share della Rai. Poi il 5 giugno ho cominciato a concentrarmi sulla scelta del tecnico.Ho iniziato a selezionare gli allenatori che in maniera brillante hanno praticato il 4-3-3 in modo da proseguire sul nostro cammino tattico senza stravolgere la squadra. Rudi a Roma è arrivato due volte al secondo posto in campionato a Roma, ha sfiorato la finale Champions con il Lione, e così ho subito capito che era l'uomo adatto al caso nostro.Da parte mia c'è fiducia immensa in Garcia, l'uomo ha già dimostrato il proprio valore e non deve dimostrare nulla. Dobbiamo stare calmi e lasciarlo lavorare senza ansia e senza fretta".

Cosa l'ha colpita del tecnico francese?"La sua spontaneità e la sua immediatezza. Sembrava che ci fossimo già incontrati nel passato, mi sono trovato in un meccanismo già oleato che ci ha fatto sentire a nostro agio subito. C'è stata una intesa immediata e credo che tutto ciò sia un aspetto positivo. Ho sentito subito che fosse la scelta giusta. Non ho trovato diffidenze nè dubbi in Garcia. E' stato un incontro naturale tra due persone che si sono comprese immediatamente".

Capitolo Osimhen:"Con Osimhen ho già parlato e siamo in accordo di massima sul prolungamento del contratto. Poi sul resto della rosa dobbiamo studiare e valutare con Rudi il da farsi. Io ritengo che la preparazione dei ritiri sia fondamentale e lì capiremo cosa è meglio per la nostra squadra. Io sono un ambizioso di natura, il mio senso di competitività non è cambiato assolutamente anche dopo lo scudetto. Il senso di competizione abita in casa De Laurentiis da sempre, anche nel cinema. Dopo lo scudetto c'è l'Europa e c'è ancora tanto altro per lasciare il segno in un calcio italiano che va cambiato e va migliorato in ogni senso".

Queste, le dichiarazioni del neo allenatore Garcia:

"Il primo regalo è essere qui con voi a Napoli. Voglio ringraziare i tifosi per l'accoglienza e quando ho visto la città piena di striscioni ho capito l'orgoglio e la fierezza che c'è tra i tifosi azzurri. Vorrei che questo stesso possa esserci anche in futuro". Rudi Garcia si presenta così nella sua prima conferenza stampa in azzurro al Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Il nuovo tecnico del Napoli illustra le sue idee e rivela le ambizioni per la prossima stagione".

 Quale sarà la base di partenza del suo progetto?"Io e il Presidente ci siamo trovati alla perfezione sulle ambizioni di successo. Abbiamo posto una barra molto alta riguardo la Champions League, è questo il sogno, ma il sogno in assoluto è vincere ancora trofei che seguano alla conquista dello scudetto 33 anni dopo l'epoca Maradona. Il progetto è quello di stabilizzarsi nel grande calcio internazionale. Napoli deve giocare sempre la Champions ed essere competitiva in Europa, questa deve essere la dimensione che merita questo Club e questo ambiente".

La spaventa raccogliere l'eredità di Spalletti?"Io non ho paura di niente, tranne che dei problemi di salute. A me interessa la rosa dei calciatori, perchè anche dopo un traguardo così grande, adesso si riparte da zero, alla pari degli altri. Da un lato i giocatori devono anche dimenticare quello che anno fatto, e dall'altro devono conservare comunque la convinzione e la fiducia per l'impresa che hanno compiuto".

Cosa le è piaciuto in particolare del Napoli lo scorso anno?"Ho visto un Napoli che l'anno scorso sapeva attaccare benissimo ma anche difendersi con tutta la squadra. Il Presidente è ambizioso e sono certo che mi affiderà una rosa di qualità per vincere ancora. Le mie squadre hanno la caratteristica di essere offensive ma anche di difendersi in maniera compatta".

Dopo 7 anni torna in Italia. Che Garcia ritroveremo a Napoli?"Un Garcia con maggiore esperienza. Intanto è un vero piacere tornare in Italia, non vedo l'ora di visitare la città e cominciare a lavorare. Voglio dare il meglio di me, lo so fare e lo farò in questa città".

Questa è la sua sfida più importante della carriera?"Qualsiasi allenatore si sieda sulla panchina del Napoli, soprattutto quest'anno, sa che è una avventura molto difficile ma anche stimolante. Io non ho intenzione di rivoluzionare nulla, ma vengo per dare anche il mio tocco personale. Poi devo considerare la rosa che avrò a disposizione. Rispetto al modulo io ho mi adeguo sempre al mio gruppo. Il 4-3-3 è stato il top per il Napoli, ed è un modulo che ho praticato con favore spesso, ma bisogna saper anche cambiare modulo di gioco . Non mi piace che la squadra sia sempre inserita in un piano A e solamente un piano solo. Voglio che i miei calciatori abbiamo una cultura tattica personale, che siano intelligenti anche per sorprendere l'avversario".

Quali sono i punti fondamentali dai quali far ripartire questa squadra?"Dobbiamo essere forti psicologicamente, perchè quando si vince si rischia di rilassarsi. Io sarò qui per mettere la sveglia e per alimentare le ambizioni. Ci sono giocatori giovani che possono ancora dare di più. Trovo una rosa competitiva e il mio lavoro sarà finalizzato a rendere i miei giocatori ancora più forti e completi".

Intanto ritroverà Frank Anguissa che lei ha lanciato giovanissimo."Frank l'ho fatto esordire io a Marsiglia, lo conosco bene e sono molto contento di ritrovarlo. Ha fatto un salto di qualità enorme da quegli anni ed ha dimostrato di essere un uomo molto importante per questa squadra. sarò ancora più esigente con lui perchè ne conosco il grande valore".

Che impressione ha avuto dal primo incontro con De Laurentiis?"Ho sposato un progetto sportivo immediatamente. Volevo solo capire se il Presidente aveva ancora ambizione di vincere e di crescere di livello. Quando ho capito che c'era perfetta intesa tra noi, il resto è venuto di conseguenza senza alcuna esitazione. Il Napoli ha una cellula di mercato che ha saputo portare in azzurro giocatori che precedentemente erano sconosciuti. Continueremo su questo tracciato per cercare nuovi talenti e rinforzare la rosa che attualmente è già di grandissima qualità".

Con Spalletti sembra esserci una fatalità di avvicendamenti."Questo è l'occhiolino del destino. Sono stato sostituito da Spalletti a Roma ed ora sostituisco io lui a Napoli. Se la squadra assomiglia ancora a quella dello scorso anno, ribadisco, non toccherò molto. Il pensiero è quello di portare in alto in Europa i colori del Napoli e di proseguire ad alti livelli in campionato. La grande virtù che ho ammirato nel Napoli è che corrono tutti. Io vorrei vedere la stessa abnegazione e, se si può, ancora maggiore consapevolezza per crescere come gruppo. La squadra può migliorare non solo per innesti tecnici ma anche come forza mentale e di unione. Lo spirito di gruppo è quello che ti fa scalare le montagne".

Ha uno slogan che vuole dedicare alla squadra prima di iniziare la sua avventura?"Io ho dei valori e voglio trasmettere solo quelli. Umiltà, lavoro perchè senza sudore non si va da nessuna parte. Certamente conta il talento, ma quello che vale è il concetto di insieme, il senso di appartenenza per questa maglia e questo Club. Oggi si parla tanto di Top player, sono concetti che appartengono a questo calcio, ma spesso le superstar corrono solo con il pallone, invece a me piace che corrano tutti i miei uomini sia quando hanno il pallone ma soprattutto quando non ce l'hanno".

Cosa vuole dire ai tifosi?"Posso dire che conosco già lo stadio e il tifo dei napoletani. Ci sono venuto a giocare con la Roma e devo dire che è un ambiente da brividi. Adesso che ce li ho dalla mia parte vorrei continuare a sentire quell'entusiasmo e vedere ancora la città piena di azzurro come in questi giorni. Farò di tutto per avere i tifosi che ci spingono e daremo il massimo per farli divertire".

Lo scudetto vinto le dà più carica o pressione?"Più benzina e più carica certamente. Sarà bellissimo e stimolante portare la maglia da campioni e il tricolore in giro per l'Italia. Il mio obiettivo e il mio compito, insieme al mio staff, sono quelli di comunicare alla squadra di dover essere sempre all'altezza di questo scudetto".

Al di là delle dichiarazioni di facciata, il Napoli ha perso Spalletti, l'allenatore cui molti tecnici danno gran parte del merito dello scudetto e nei prossimi giorni - forse ore - perderà il direttore sportivo, Giuntoli, che ha avuto il merito di scegliere Kvaratskhelia e Kim - due emeriti sconosciuti al grande pubblico - per rinforzare difesa e attacco. A loro, a quanto pare, andrà a far compagnia Kim che, secondo voci di mercato finirà in Premier League, mentre su Osimhen non è certo che De Laurentiis non si lasci sedurre (e non  a torto) da cifre che superino abbondantemente i 100 milioni di euro.

Se a tutto questo aggiungiamo che la prossima campagna acquisti del Napoli sarà condotta dal suo presidente in prima persona, coadiuvato dall'amministratore delegato, qualche perplessità sul rendimento del Napoli nella prossima stagione è giusto farselo venire.