Quando si guarda all'architettura della Gran Bretagna post-illuminista, ci sono prove dell'influenza di alcuni maestri intorno a noi. Una figura chiave nello stabilire l'architettura britannica per i propri meriti è stato Robert Adam, la cui eredità risuona ancora oggi ed è prevalente in molti degli antichi caminetti.
Il padre di Robert, William era probabilmente l'architetto più eminente della Scozia e, come tale, Robert (nato nel 1828) è cresciuto con il lessico dell'architettura sempre intorno a lui. William morì all'età di 20 anni e Robert si unì allo studio di architettura di famiglia (Adam Brothers) insieme ai suoi due fratelli John e James.
Lo sviluppo di Robert ha comportato viaggi in varie case nel sud dell'Inghilterra (tra cui Wilton House, progettata da Inigo Jones) ma è stato il suo Grand Tour of Europe a metà degli anni 1750 che ha rappresentato il punto di svolta per la futura visione architettonica di Robert. In tre anni di viaggi in tutta Europa (e in particolare in Italia), Robert ha trascorso del tempo imparando da artisti e archeologi classici e ha sviluppato la comprensione forense dell'architettura greca e romana che gli ha permesso di trascendere così facilmente le strutture che, come la maggior parte dei suoi contemporanei, si sentiva legato al movimento palladiano.
Gli architetti palladiani rappresentavano la moda all'interno della Gran Bretagna georgiana dell'epoca e il loro stile era strettamente legato alle forme classiche. Lo stesso Adam, con il suo stile neoclassico appena evoluto, sentiva sufficientemente sotto controllo la sua arte per giocare con queste forme; giustapponendo, ad esempio, caratteristiche ioniche e doriche all'interno di un singolo tableau, come con la Royal Academy of Arts. In questo modo, ha sviluppato il suo "principio di movimento". Nonostante abbia preso come ispirazione lo stile Classico, non si sente legato ad aspettative preconcette su come queste caratteristiche debbano essere messe insieme. In questo modo, ha ampliato il suo vocabolario architettonico e potrebbe, per estensione, articolarsi più liberamente.
Questa giocosità del design non si limitava all'architettura: prese il suo "stile adamesco" e lo applicò anche all'interior design; mescolando le dimensioni delle stanze e gli schemi decorativi di una varietà di periodi per garantire un contrasto accattivante in tutti i suoi edifici. Il suo approccio neoclassico può essere visto oggi, non solo in specifici riferimenti alle giustapposizioni dei suoi marchi di fabbrica, ma anche nella più ampia libertà di espressione che gli architetti moderni sentono nell'interazione di stile e forma.
Non solo era sorprendentemente innovativo, ma Adam era anche estremamente laborioso: l'elenco degli edifici pubblici che ha costruito è formidabile, da Fort George in Scozia a un gran numero di edifici pubblici a Edimburgo (incluso il Royal Exchange) fino a Pulteney Bridge a Bath e Admiralty Arch a Londra. Questo corpus di opere è eguagliato dalle sue commissioni private, tra cui Syon House, Newby Hall e Culzean Castle.
Naturalmente, i suoi edifici gli sopravvivono e sono testimonianza del suo slancio e del suo talento, ma Adam è stato enormemente influente durante la sua stessa vita, rimodellando l'approccio del mondo all'architettura.
Con il contributo di Le Pietre Srl