«Siamo molto soddisfatti di questo primo campo antibracconaggio nell'area di Fucecchio, non tanto per le violazioni riscontrate quanto per l’effetto deterrente che la nostra presenza ha generato nel territorio.

Dopo i primi giorni di presenza e controlli l’attività venatoria e i fenomeni di illegalità (richiami acustici, caccia a specie protette, ecc.) sono sicuramente scemati e molti abitanti del luogo ci hanno ringraziato, accogliendo con favore la nostra presenza in un’area dove i controlli sono molto difficili da realizzare vista la particolare morfologia del territorio. Ora si tratta di continuare su questa strada, combattendo il bracconaggio.

Ci auguriamo che le associazioni venatorie locali e nazionali comprendano l’importanza di una sensibilizzazione verso i loro associati, isolando tutti coloro che fanno del non rispetto delle regole una pratica costante.»

Questa la dichiarazione di Giampaolo Oddi, Coordinatore Nazionale Guardie volontarie WWF, al termine dell'iniziativa che aveva preso il via alla fine di novembre nel "Padule di Fucecchio" - la più grande area umida interna italiana - compresa tra le province di Firenze, Pisa e Pistoia che nei suoi 1.800 ettari, in inverno, ospita oltre 13.000 uccelli acquatici, ed è uno uno degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) più popolosi d’Italia, con ben 550 appostamenti fissi autorizzati.

Il campo antibracconaggio è stato organizzato dal coordinamento nazionale delle guardie WWF con la collaborazione delle guardie WWF della Toscana, in coordinamento con i Carabinieri forestali, per la prevenzione e repressione degli illeciti contro la fauna in migrazione.

Questo il bilancio in numeri dell'iniziativa: 25 Guardie WWF impiegate coadiuvate da 15 volontari, 142 giornate dedicate al controllo per un totale di 805 ore di servizio, 170 controlli effettuati, 4.956 chilometri percorsi, 36 violazioni amministrative e 7 di carattere penale riscontrate per un totale di 9.100 euro di sanzioni.