Lunedì pomeriggio, una parte del cimitero di Camogli (GE), è franata insieme alla scogliera  sottostante.

Questo il video del crollo:


Così, in sequenza, ha commentato l'accaduto il Comune di Camogli:

Martedì. Il lutto che ha colpito la nostra comunità nei suoi affetti e nella sua memoria lascia un segno incancellabile nel cuore di tutti. L'Amministrazione Comunale, consapevole di aver ricevuto dai cittadini il mandato di tutelare il territorio, la sua storia e il suo patrimonio, è di fatto parte di questa comunità, e ne vive lo stesso dolore, del quale si farà carico al fine di rimarginare con ogni azione possibile questa terribile ferita. Siamo vicini a tutte le famiglie di Camogli in questo momento di dolore.

Mercoledì. Alle 14 si è svolta una riunione con l’Assessore Regionale alla Protezione Civile Giampedrone, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Polizia Mortuaria ASL3, Guardia Costiera, Carabinieri e Guardia di Finanza per fare il punto della situazione dopo i primi esiti dei sopralluoghi delle autorità competenti.Il Sindaco, presente già dalla mattinata di ieri per monitorare la situazione di rischio che ha portato all’evento eccezionale del pomeriggio, rende noto che attualmente sono stati recuperati 10 defunti e proseguono le operazioni di ricerca.Si è deciso di intervenire contemporaneamente in sicurezza sul lato terra per rimuovere i manufatti ancora presenti e lato mare attraverso un pontone. È stato identificato un settore tra il Belvedere e il cimitero meritevole di approfondimenti che verranno svolti da personale altamente qualificato nell’immediato.Per supportare le famiglie coinvolte nel crollo della falesia del cimitero è disponibile uno sportello di sostegno psicologico contattando il numero 0185 729081. Il Sindaco e tutta l’Amministrazione stanno mettendo in campo tutte le risorse e le energie necessarie per fronteggiare al meglio l’eccezionalità della situazione.

A seguito della riunione di questa mattina con Protezione Civile Regione Liguria, Polizia Municipale e i tecnici incaricati, il Sindaco ha emanato una ordinanza a decorrere da domani, 25 Febbraio 2021.Si comunica ai cittadini la chiusura diurna al traffico veicolare del tratto antistante il cimitero per permettere il posizionamento delle autogru e il passaggio dei mezzi pesanti. I lavori garantiranno la messa in sicurezza dell’area per il recupero dei feretri posizionati sul ciglio della frana, che verranno poi locati all’interno del cimitero nell’area individuata dalla Polizia Mortuaria- Asl3.

Nella riunione pomeridiana con l’Assessore regionale Giacomo Giampedrone, Vigili del Fuoco, Comsubin, Università di Firenze, Fondazione Cima, il Sindaco ha ricevuto il risultato dei primi sopralluoghi effettuati dal fronte mare.La valutazione del rischio effettuata dai professori Nicola Casagli - Università di Firenze e Direttore dell’Istituto Nazionale Oceanografia e Geofisica Sperimentale, Luca Ferraris - Fondazione Cima - e Francesco Faccini - Università di Genova, ha evidenziato che non ci sono fratture di rilievo che possano far prevedere altre evoluzioni future.Verranno comunque posizionati sensori di allarme che segnaleranno in tempo reale eventuali movimenti della falesia. I rocciatori opereranno i disgaggi nella parete franata lavorando in sicurezza.Per gli interventi via mare entreranno in campo gli incursori di Comsubin e i Vigili del Fuoco con l’ausilio di un pontone.Le valutazioni dei professori Luca Ferraris e Nicola Casagli sulla situazione pregressa hanno sottolineato l’insorgere di un tipico fenomeno ligure di fessurazione che ha condotto all’unica azione possibile nel momento del rilevamento ovvero all’interdizione dell’area come disposto dal Sindaco lunedì mattina. 


Sono circa 200, forse più, le bare finite in acqua, il cui recupero è affidato agli specialisti sommozzatori e nautici dei vigili del fuoco che per tale operazione stanno utilizzando anche dei droni. Al momento, solo una minima quantità delle bare cadute in mare è stata recuperata.


La popolazione, intanto, accusa il sindaco per non aver previsto il crollo, poiché in precedenza erano state notate delle crepe profonde e si erano uditi rumori non certo rassicuranti. Alcuni lavori erano stati già avviati utilizzando delle reti di protezione per la tenuta della falesia che però non sono state sufficienti.