Sempre più inquinamento non solo sulla terra ferma ma, anche in mare.

Le nostre acque sono soffocate dalla plastica, un problema che mette a rischio la vita presente nel blu sempre più offuscato

Dopo un primo anno di analisi eseguite su 611 tartarughe (187 vive e 424 morte rinvenute in spiagga), emergono dati allarmanti sulla presenza e sulle conseguenze della presenza di plastica nelle acque nel Mar Mediterraneo.
Sono i dati raccolti e pubblicati da una ricerca internazionale a cui ha collaborato Ispra, il centro studi del ministero dell'Ambiente, in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente (che si celebra ogni anno il 5 giugno).

Il progetto europeo Indicit ha utilizzato le tartarughe marine Caretta caretta per svolgere l'indagine.

La specie è largamente diffusa in vari habitat del Mediterraneo e ha la caratteristica di ingerire i rifiuti marini. Nello stomaco di tartarughe spiaggiate in Italia è stato rinvenuto anche l'involucro di uno snack francese, a testimonianza del fatto che gli oggetti di plastica si spostano nelle acque su grandi distanze per mezzo delle correnti marine.