Il mobbing, un problema da non sottovalutare nei luoghi di lavoro
Certi schemi manifestati a scuola si possono ripresentare nella vita adulta e creare così situazioni di dominio sugli altri nel contesto lavorativo. È ciò che nell'ambito della psicologia si chiama “Mobbing” e consiste nell'esercitare pressione, persecuzione e offesa a persone con cui si lavora. La vittima pertanto è costantemente oggetto di abusi, che diventano con il passare del tempo sempre più insistenti, intensi e frequenti.
Si conoscono diversi tipi di Mobbing: quello discendente, che è la forma più frequente nei luoghi di lavoro, si verifica quando un impiegato riceve vessazioni dal suo diretto superiore oppure quando lo stagista o l’apprendista viene screditato o ridicolizzato dal suo responsabile; quello ascendente in cui si verifica il caso inverso e cioè quando il superiore o il responsabile di un gruppo di lavoro riceve vessazioni da uno o più subordinati. E poi c’è il Mobbing di tipo orizzontale quando le vessazioni invece sono esercitate tra persone, operai o dipendenti, dello stesso gruppo di lavoro.
Generalmente si passa attraverso diverse fasi poiché il processo inizia con un conflitto non risolto che porta alla stigmatizzazione di qualcuno che viene poi vessato ripetutamente nel corso del tempo. Chi subisce le vessazioni, oltre a sentirsi umiliato, si vede sempre più isolato ed emarginato nel contesto lavorativo. Assimila dentro di sé tutte le negatività inflittagli dagli altri avendo delle forti ripercussioni sulla propria autostima e salute mentale, degenerando in gravi stati d’ansia e di depressione. Il Mobbing per questo diventa un processo di stress cronico che comporta gravi conseguenze sulla salute di chi lo subisce. La vittima rischia, prima o poi, uno squilibrio celebrare da stress che va ad alterare il proprio sistema endocrino e ad indebolire quindi il sistema immunitario, rendendola più vulnerabile alle malattie. Questo è uno dei motivi per cui, nel luogo di lavoro, i soggetti più colpiti dall’infezione da covid19 principalmente sono quelli più stressati.
La qualità della vita ed il benessere delle vittime del Mobbing rischieranno con il tempo di deteriorarsi e diventeranno consueti i problemi emotivi, psicosomatici e addirittura psichiatrici. Si possono pertanto presentare alterazioni muscolo-scheletriche con dolori lombari e tremori, alterazioni respiratorie come senso di soffocamento o iperventilazione, alterazioni gastrointestinali come nausea, vomito e secchezza delle fauci, alterazioni cardiovascolari come aritmie, ipertensione e dolori al petto. Anche stati di irritabilità, attacchi di ansia, panico e depressione continue possono portare a situazioni tragiche come il licenziamento o addirittura al suicidio.
Come per il bullismo anche il Mobbing esiste perché molte persone lo consentono, ne sono testimoni e lo fanno passare in silenzio. In alcune occasioni queste stesse persone aiutano chi è reo di vessazioni, minano l’autostima della vittima attribuendole la colpa di quanto consegue.
Quando le vessazioni si producono tra pari si può verificare il contagio sociale, per cui molte persone seguiranno quello che considerano il leader, la persona degna di rispetto, ma al solo fine di evitare la paura di essere prese di mira come prossime vittime vessate e perseguitate.