Per la terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza “si proseguirà in queste ore con l’invio dell’ultima documentazione in un confronto costante e propositivo con la Commissione europea per raggiungere questo obiettivo, che dovrà trovare una soluzione”. È quanto ha annunciato il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, nel corso dell’informativa in Aula, prima al Senato e poi alla Camera, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il ministro ha riferito che questa mattina, completato l’iter e pubblicato il decreto sulla governance del Pnrr, alla presidenza del Consiglio è stato firmato il Dpcm per dare attuazione: “Nel Dpcm è previsto in modo specifico che l’eventuale nomina di una figura dirigenziale potrà essere completata quando le due figure (quella nuova e la precedente) dovessero trovare un punto di coincidenza. La fase di attuazione non c’è ancora stata”.

Dalla relazione della Corte dei conti emergono “criticità che trovano risposte nel decreto recentemente varato dal Parlamento sulla governance. Sono emerse critiche su un’azione dilatoria che avrebbe portato a dei ritardi: il governo è stato molto attento ad evitare che ciò accadesse”, ha fatto presente Fitto, evidenziando che per gli obiettivi del Pnrr in scadenza al 30 giugno, è importante capire quali di questi non riescono a rispettare il target “per modificare l’obiettivo, al fine di garantire la realizzazione dell’intervento alla fine del programma”. E' combattivo e deciso, come è nelle sue corde, il ministro in aula, e difende l'operato del governo in questi primi sei mesi, per quanto riguarda la gestione dei fondi sul Pnrr.

Non c'è quello che da più parti ascolto come criticità, semplicemente perché la fase di attuazione della nuova governance non c'è ancora stata", ha spiegato Fitto sottolineando che "il Governo è stato molto attento a evitare che ciò accadesse". In queste ore si stanno scambiando con Bruxelles gli ultimi documenti "per raggiungere l'obiettivo" di superare la fase di "valutazione" per il rilascio della terza tranche di aiuti legata al raggiungimenti dei 55 obiettivi del Pnrr richiesti per il 31 dicembre 2022 (la terza rata ammonta a 19 miliardi).  "Al momento dell'insediamento il governo ha trovato 25 obiettivi raggiunti - ha detto Fitto - c'è stato poi un lavoro molto intenso e i 55 obiettivi sono stati raggiunti e inviati alla Commissione europea ed è iniziato un momento di confronto con quest'ultima. 

L'obiettivo del Governo è di dare al Paese un' attuazione piena del Pnrr”, ha detto il ministro, incalzato dai parlamentari. Il governo d'altra parte ha sempre manifestato la sua chiara intenzione di utilizzare tutte le risorse messe a disposizione. E il ministro Raffaele Fitto, a cui tutti riconoscono una incessante e continua interlocuzione con Bruxelles, lo ha ribadito con forza anche in aula. "L'interlocuzione con la Ue è per mantenere gli obiettivi" e i finanziamenti "garantendo la loro realizzazione entro il 2026".

Fitto ha citato fra gli obiettivi da rimodulare: "La realizzazione degli asili nido e scuole dell'infanzia, la sperimentazione dell'idrogeno nei mezzi di trasporto pubblico e il progetto Cinecittà".  Allo stesso tempo il ministro ha fatto presente come occorra una assunzione di responsabilità da parte di tutti, per primi enti locali e istituzioni che devo occuparsi della attuazione dei progetti. Fondamentale sarà quindi un constante e serio confronto con le autonomie locali.  Ma nelle parole del ministro si legge anche la richiesta di maggiore responsabilità da parte di tutti, opposizioni comprese, per creare quel clima di compattezza che sicuramente non può che giovare a quello che tutti dicono essere una delle più grandi occasioni di rilancio per il nostro paese.