Martedì, dopo aver assistito all'intercettazione da parte della Guardia Costiera Libica di un'imbarcazione in difficoltà in acque internazionali, ignorando le minacce di far fuoco nei loro confronti, l'equipaggio della Geo Barents, nave umanitaria gestita da Medici Senza Frontiere, è comunque riuscito a portare in salvo 69 persone, tra cui 9 donne e 25 minori, di cui due bambine di 5 anni.
Dopo aver segnalato il salvataggio, le autorità italiane hanno assegnato alla Geo Barents come PoS il porto di La Spezia, distante circa 4 giorni di navigazione. Probabilmente i porti di Trieste o Monfalcone non erano disponibili.
Mercoledì, durante la navigazione verso il porto assegnato la Geo Barents ha ricevuto una richiesta di soccorso da Alarm Phone, incontrando sulla rotta segnalata un'altra imbarcazione in difficoltà. Nel secondo salvataggio effettuato in base al diritto internazionale (fornire assistenza in mare è un obbligo legale), sono state tratte in salvo 61 persone, tra cui 13 donne e 24 minori, il più piccolo ha meno di 1 anno, in difficoltà su un gommone sovraffollato in acque internazionali vicino alla Libia.
Poche ore dopo la Geo Barents, sempre su allerta di Alarm Phone, ha soccorso un gommone sovraffollato in difficoltà in acque internazionali, sempre vicino alla Libia, con a bordo 107 persone, tra loro 5 donne e 36 minori.
A bordo della nave, vi sono adesso 237 persone.
A margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto superiore antincendi dei Vigili del fuoco, tenutasi in mattinata, queste le dichiarazioni del ministro Piantedosi sui salvataggi della Geo Barents:
"C'è questa coincidenza astrale: la presenza delle navi delle ong, insieme alle condizioni climatiche, fanno ripartire i gommoni dalla Libia, anche le imbarcazioni più fragili. Noi ci lamentiamo di questo, loro sì lamentano della lunga percorrenza. Il naufragio e il salvataggio sono qualcosa di occasionale, non di ricerca sistematica che induce alle partenze. La presenza delle ong, guarda caso, fa ripartire i gommoni, non le barche strutturate. Questo è il dato fattuale che registriamo".
Frattanto, dal 24 gennaio, nel Mediterraneo centrale è ripresa l'attività di ricerca e soccorso della Ocean Viking.
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