Esteri

Trump in Alabama accusa Biden per il ritiro dall'Afghanistan: artefice della più grande umiliazione degli Usa in politica estera

Come ai vecchi tempi. C'è una zona degli Stati Uniti dove il Covid sta avanzando e i posti letto in terapia intensiva si stanno esaurendo? Bene, anzi no... male. Ma è proprio in quella zona che immancabilmente Trump, esattamente come ai vecchi, finirà per organizzare una manifestazione e assembrare migliaia di persone.

È accaduto sabato 21 agosto a Cullman, in Alabama, dove migliaia di sostenitori pro Trump si sono ritrovati per partecipare al raduno Save America, nonostante quella città un paio di giorni fa abbia dichiarato lo stato di emergenza a causa della pandemia.

Anche se la sua esperienza presidenziale è finita nel peggiore dei modi possibili, Trump continua a credere di poter correre per un nuovo mandato nel 2024 e, pertanto, tiene viva la sua retorica ed il contatto con la sua "gente".

Argomento del raduno di sabato la disastrosa ritirata dall'Afghanistan degli Stati Uniti di cui Biden è stato definito unico responsabile, tanto da essere accusato da Trump di essere l'artefice della "più grande umiliazione in politica estera" della storia degli Stati Uniti.

"Il fallimento della ritirata dall'Afghanistan è la più incredibile dimostrazione di incompetenza, forse di tutti i tempi, messa in atto da parte di un  leader di una nazione".

Trump ha accusato Biden di non aver seguito il piano programmato dalla sua amministrazione, lamentandosi che il materiale bellico e non  degli Stati Uniti sia stato abbandonato mentre le truppe si ritiravano.

"Questo non è un ritiro", ha dichiarato, "questa è stata una resa totale".

Trump ha poi aggiunto che i talebani, con i quali lui aveva negoziato, lo rispettavano, aggiungendo che la caduta improvvisa dell'Afghanistan non sarebbe avvenuta se lui fosse stato ancora in carica.

"Avremmo potuto uscirne con onore", ha dichiarato Trump. "Avremmo dovuto uscirne con onore. E invece ne siamo usciti con l'esatto contrario dell'onore."

Il ritiro delle truppe americane in Afghanistan è stato deciso da Trump nel 2020, mentre era ancora in carica, tanto che a gennaio di quest'anno il loro numero era stato ridotto a sole 2.500 unità.

A novembre 2020 tale decisione - che era stata annunciata in quel periodo - veniva criticata dall'allora capogruppo della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell: "Un ritiro affrettato delle forze Usa dall'Afghanistan non danneggerebbe soltanto i nostri alleati e delizierebbe quanti ci vogliono fare del male. La conseguenza ... sarebbe anche peggiore del ritiro del presidente Obama dall'Iraq nel 2011, che ha alimentato l'ascesa dell'Isis e un nuovo ciclo del terrorismo globale. ... Lo spettacolo di militari statunitensi che abbandonano infrastrutture ed equipaggiamenti, lasciando il campo in Afghanistan ai talebani e all'Isis, sarebbe trasmesso in tutto il mondo come un simbolo di sconfitta e umiliazione e una vittoria dell'estremismo islamico".

Allora il presidente era il repubblicano Donald Trump.

Autore Antonio Gui
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