Null'altro che una "mentecatta". Così il Pd Emanuele Fiano ha definito la giornalista Chiara Giannini, autrice del libro intervista a Matteo Salvini pubblicato con una casa editrice vicina a CasaPound, in seguito alla sua dichiarazione durante la presentazione odierna del volume avvenuta a Torino, seppure a margine del Salone del Libro.
Questo è il passaggio che ha fatto infuriare Fiano, e non solo lui: «Massimo rispetto per gli scampati ai campi di concentramento, è un capitolo della storia vergognoso e che mi addolora moltissimo. Loro hanno subito una restrizione della loro libertà, la stessa che sto subendo io. Non ho fatto niente di male, ho semplicemente pubblicato un libro con una casa editrice che può piacere o non piacere. Credo sia veramente vergognoso che un piccolo gruppo di personaggi italiani vogliano imporre il loro punto di vista sugli altri: è veramente assurdo».
Per Chiara Giannini, promuovere l'ideologia fascista tramite CasaPound ed i suoi mezzi di informazione satelliti è segno di libertà.
Ma per fortuna non tutti la pensano allo stesso modo. Così, in seguito a tali dichiarazioni, è arrivata la replica del deputato democratico Emanuele Fiano: «Io non ho più parole. Veramente. Ci sono persone che dovrebbero sciacquarsi la bocca prima di parlare dei milioni di schiavi umani torturati, disumanizzati, gasati e poi bruciati nei campi nazisti, e questa mentecatta viene a paragonarsi a loro perché non ha potuto presentare un libro. Non mi fate dire altro per carità umana. Se mio padre potesse parlare, se solo potesse parlare...»