"Non abbiamo mai annunciato che è imminente  un'operazione di terra", ha ribadito  il portavoce delle forze di difesa israeliane, il tenente colonnello Peter Lerner, al programma Newshour (BBC World Service).Per quanto riguarda le centinaia di migliaia di riservisti dell’IDF lungo il confine di Gaza, Lerner ha detto che "sono attualmente in fase di addestramento, equipaggiamento... con anche l'ordine, se necessario, di mobilitarsi con compiti specifici che ci aiuteranno a raggiungere il nostro obiettivo di distruggere Hamas una volta per tutte".Nei giorni scorsi, i portavoce dell'IDF avevano sottolineato che l’attuale obiettivo è quello di intensificare gli attacchi aerei prima della "prossima fase di guerra".Ieri il capo di stato maggiore dell'IDF, Herzi Halevi, sembrava aver lanciato un segnale chiaro: "Entreremo a Gaza, entreremo per una missione operativa". Secondo gli osservatori, ciò potrebbe comportare inizialmente raid limitati.Israele è sottoposto a forti pressioni da parte degli alleati e delle famiglie israeliane affinché ritardi un attacco di terra finché non saranno liberati gli ostaggi, compresi i cittadini stranieri.Si tratta chiaramente di una opinione, considerando anche che le autorità israeliane accusano Hamas di voler utilizzare gli ostaggi, liberandoli a scaglioni, per cercare di guadagnare tempo.C'è anche un coro di voci che sollecita Israele a consentire l'ingresso a Gaza degli aiuti più disperatamente necessari, anche concordando un cessate il fuoco umanitario. Questo non rientra però nell'agenda di Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre".

Questo,  da Ashkelon, è il riassunto "politico" dell'attuale fase del conflitto tra Gaza e Israele fatto da Lyse Doucet, capo corrispondente internazionale della BBC (la Lucia Goracci della tv pubblica britannica).

Probabilmente, a Tel Aviv iniziano a sentire la pressione interna e internazionale sia in relazione alla gestione degli ostaggi che alla crisi umanitaria e, forse, il governo di guerra israeliano sta valutando per la prima volta se continuare o meno il massacro dei palestinesi di Gaza anche via terra o se ritardarlo. Un'ipotesi di cui parla anche Bloomberg

Nel frattempo, però, il massacro prosegue tramite i bombardamenti che non risparmiano nessuna area della Striscia: nord, centro e sud.

Un massacro che non risparmia nessuno, neppure gli operatori umanitari: sono 29 solo quelli dell'UNWRA rimasti uccisi dallo scorso 7 ottobre. 

Ma gli israeliani non solo sembrano voler aprire un fronte al nord attaccando Libano (Hezbollah) e Siria (le basi iraniane in Siria) ma adesso, come sempre per errore, hanno preso a cannonate, utilizzando un carrarmato, anche una postazione egiziana vicino al confine con la Striscia di Gaza.

In Cisgiordania, da quando è iniziato questo conflitto, l'IDF ha incarcerato 1.130 palestinesi in stato di detenzione amministrativa,  cioè l'incarcerazione senza processo né accusa che consente a Israele di trattenere i palestinesi a tempo indeterminato in riferimento a prove secretate... a ulteriore conferma che Israele è uno Stato democratico!

A conferma che ormai Biden è afflitto da demenza senile, in un  post su X (Twitter) ha dichiarato che Israele ha il diritto di difendersi, ma ha anche invitato lo Stato ebraico a fare la guerra in rispetto del diritto internazionale, proteggendo la popolazione civile...

Solo una persona malata, allo stato attuale può avere il coraggio di diffondere una simile dichiarazione. Considerando i civili uccisi e dispersi a Gaza e quelli uccisi in Cisgiordania il numero delle persone sterminate da Israele dallo scorso 7 ottobre si avvicina alle 6mila mentre quello dei feriti è ormai prossimo ai 15mila. E per metà sono donne e bambini.

I circa 2,3 milioni di persone prigioniere di Israele all'interno della Striscia di Gaza, da due settimane non solo sono sottoposte a un costante bombardamento, ma gli sono stati negati i beni necessari alla loro sopravvivenza: cibo, acqua, elettricità, carburante, comunicazioni, medicine... Gli ospedali non sono in grado di fornire assistenza medica degna di tal nome e in brevissimo tempo non avranno più l'energia necessaria per alimentare le macchine salvavita, così, ad esempio, i neonati nelle incubatrici non avranno più ossigeno e sono destinati, anche loro, a morire. Dietro l'angolo, il pericolo epidemie è p0iù che reale.

Questi sono crimini di guerra e non c'è neppure bisogno di una commissione terza che lo certifichi, è lsraele stessa ad autodenunciarsi.

E se qualcuno pensa che ai crimini commessi da Hamas si debba e si possa rispondere commettendo altrettanti crimini, si sbaglia. Il diritto internazionale non lo prevede e neppure la Corte  penale dell'Aia, quella applaudita da Stati Uniti e Europa per aver emesso un mandato di arresto internazionale per Putin e che, se non vuole perdere credibilità, dovrà fare altrettanto nei confronti di Netanyahu e degli altri componenti del gabinetto di guerra dello Stato ebraico... quelli di cui tessono le lodi Biden, von der Leyen, Macron, Scholz e Meloni, pertanto anche loro complici e colpevoli dei crimini di guerra dello Stato ebraico.