Il senatore Gregorio De Falco, su invito del Forum Lampedusa Solidale, lunedì è andato a visitare l'hotspot dell'isola, su sollecitazione dei cittadini Lampedusani preoccupati dalla "tensione causata dall'inspiegabile protrarsi della permanenza di decine di giovani tunisini all'interno dell'hotspot di Contrada Imbriacole, così come più volte denunciato dal Sindaco Salvatore Martello".
Sindaco che, quest'oggi a Sky, ha così dichiarato: "Siamo abbandonati a noi stessi e temo che questa sia una scelta ben precisa, così si crea il caos e poi si scarica la colpa su di noi".
Questo, invece, il resoconto del senatore De Falco: "La situazione dentro e fuori il centro è assolutamente insostenibile.
All'interno 182 persone (tra cui 7 donne e 21 minori) sono costrette da giorni e giorni a vivere in condizioni degradanti, in spazi destinati ad un massimo di 96 persone. Alcune di loro sono giunte sull'isola il 10 agosto scorso.
L'ente gestore non è in grado di far fronte ai bisogni primari di questi individui: non ci sono i kit completi per l'igiene per tutti i presenti, i telefoni pubblici non funzionano.
I pasti vengono consumati all'aperto perché mancano zone destinate alla mensa e alla socialità, mentre cani randagi e malati si aggirano all'interno del centro.
La maggioranza delle persone all'interno dell'hot spot provengono dalla Tunisia e sono giunti sull'isola autonomamente o soccorsi da Guardia Costiera o Guardia di Finanza.
I tunisini vivono una situazione di forte ansia perché perfettamente consapevoli del rischio di essere rimpatriati e ciò provoca nervosismo e tensione che aumentano col prolungarsi della loro permanenza sull'isola.
La tensione che si genera all'interno dell'hotspot si trasferisce al resto dell'isola dove una situazione che si sarebbe potuta gestire in termini pragmatici a garanzia della sicurezza di tutti rischia di alimentare un clima di conflitto che può esplodere da un momento all'altro.
Non si può chiedere a quest'isola che vive di turismo di farsi carico proprio in questo periodo di errori e responsabilità che sono esclusivamente da addebitarsi al nostro governo che – come più volte evidenziato dal sindaco Martello - ha letteralmente abbandonato Lampedusa e cancellato i suoi bisogni dall'agenda politica.
Terminato il teatrino intorno alla vicenda della Open Arms, volutamente creato dal ministro dell'Interno per alimentare il suo consenso, ancora una volta quest'isola è stata abbandonata, e non si riesce davvero a comprendere se questo sia avvenuto per incapacità o per fomentare ancora una volta un clima di emergenza e conflitto sociale.
Qualsiasi scontro si consumerà su questo scoglio sarà da imputare esclusivamente all'attuale governo.
Chiedo al presidente del Consiglio e al ministro degli interni di provvedere immediatamente con qualsiasi mezzo al trasferimento di tutti i migranti ristretti all'interno dell'Hot Spot in una situazione degradante.
La popolazione di questa splendida isola dimostra ancora una volta con serenità e lucidità non solo di saper obbedire senza alcun tentennamento alle leggi del mare ma di avere a cuore la tutela dei diritti di tutti, persone migranti e isolani. Per questo motivo e per l'esempio che ci offre la popolazione dell'Isola non va lasciata sola".
Ed il ministro dell'Interno che dovrebbe agire al riguardo e che da alcuni giorni si fa fotografare alla scrivania del Viminale, dichiarando di lavorare per la sicurezza degli italiani, che cosa fa? Nulla.
A parte commentare le notizie di presunti fatti di cronaca nera che accadono a Lampedusa di cui sono o sarebbero responsabili i migranti. In fondo, li tiene lì proprio per quel motivo. Questo è il lavoro, secondo lui, per cui gli italiani lo dovrebbero pagare: farsi propaganda sulla pelle degli altri.