Lega e 5 Stelle... basta continuare a prendere in giro gli italiani
Si rimane allibiti dalla propaganda populista messa in atto dalle forze di maggioranza dell'attuale Governo. Anche se Lega e 5 Stelle si occupano di porre l'accento su temi diversi, in relazione all'ultima bandiera sventolata dai rispettivi leader come nuovo traguardo prospettato per il benessere del Paese, vi è un denominatore comune che accomuna entrambi: quello di dare per scontato che gli italiani a cui si rivolgono siano delle persone da truffare.
Sai la novità! Da sempre i politici, qualunque fosse loro partito di riferimento, si sono strenuamente fatti scrupolo di bidonare i propri elettori: per convenienza personale, per necessità politiche, per cause di forza maggiore... insomma, l'elettore ha finito sempre per essere una marionetta o una vacca da mungere. Quindi, se Lega e 5 Stelle continuano a fare quello che facevano gli altri prima di loro, perché stupirsi?
Perché la Lega dice di voler tutelare gli interessi degli italiani prima di ogni altra cosa e perché i 5 Stelle dicono di fare altrettanto, anteponendo il cittadino comune a multinazionali, banche, mercati finanziari... insomma a tutto quello che può essere riassunto con il termine casta.
Ma così non è, perché alla fine, come altre forze politiche hanno fatto in passato, anche Lega e 5 Stelle si sono ridotte a raccontar balle ai loro elettori, rendendoli prime vittime della loro assurda propaganda.
Lasciando da parte la schifezza leghista che gioca con la vita delle persone - degli esseri umani - per creare a costo zero il proprio consenso elettorale, prendiamo in esame dei provvedimenti concreti per capire quanto siano vere solo in parte e in taluni casi persino dannose le proposte che da questo Governo vengono vendute quasi come miracolose.
Questo venerdì, per dimostrare la propria efficienza, i Stelle si sono autoincensati a proposito del decreto dignità. Ecco alcuni passaggi di un'intervista rilasciata dalla Senatrice 5 Stelle Susy Matrisciano al quotidiano La Notizia:
"Qualcuno ha scritto che con questo provvedimento non avremmo inferto un colpo al precariato ma all'occupazione. Invece, l'Istat ha certificato, per la seconda volta in pochi mesi, che il tasso di disoccupazione è il più basso da sette anni e mezzo a questa parte mentre quello dell'occupazione è al massimo storico dal 1977".
"... il salario minimo sarà già legge. Come ha ricordato lei, il tema è nel contratto di Governo e va approvato. Quello di Nunzia Catalfo è un ddl equilibrato con cui da un lato aumentiamo gli stipendi di circa 3 milioni di lavoratori nel rispetto della contrattazione collettiva e dall'altro combattiamo veramente il dumping".
Prendiamo il decreto dignità. Quali sono i fattori positivi? Ad esempio, i dati Istat di Maggio 2019 su occupati e disoccupati, segnalano una crescita dell'occupazione (+67mila unità su base mensile e +92mila su base annuale) e un calo della disoccupazione (-51mila unità).
Tutto bene? Fino ad un certo punto, come riporta la Fondazione Di Vittorio. Il primo aspetto negativo che i 5 Stelle si sono dimenticati di analizzare riguarda le ore lavorate: "I dati sono per ora relativi al solo I trimestre 2019, ma segnalano ancora un quantitativo di ore lavorate più basso rispetto al 2008 e un numero significativamente più basso di ULA (Unità Lavorative per Anno)".
Pertanto, anche se il numero di occupati è in aumento, i lavori che vengono loro offerti sono temporanei, poco qualificati e, di conseguenza, poco remunerati.
Poi, "la crescita dell'occupazione è prevalentemente concentrata sulle persone di 50 anni e più (+88mila su base mensile e +300mila su base annuale) con una difficoltà evidente che riguarda in particolare la fascia di età 35/49 anni (-34mila mensile e -208mila annuale)".
Esaminiamo poi il salario minimo, che per i 5 Stelle dovrebbe essere un'altra panacea di tutti i mali. I sindacati e una parte delle opposizioni hanno avvertito i grillini che questa potrebbe finire per essere un'arma a doppio taglio. Infatti, ben venga definire una soglia minima di stipendio orario, ma se la legge non prevede delle garanzie per i contratti nazionali di categoria, vi è il rischio che per molte aziende finisca per essere più conveniente assumere i lavoratori utilizzando il salario minimo come contratto base. In quel caso, però, verrebbero meno tredicesime, straordinari, diritti, benefit... che rischierebbero di incidere pesantemente sulla qualità del lavoro dipendente, oltre che sullo stesso salario!
Nei casi sopra riportati, che valgono solo come esempio e non sono certo gli unici da segnalare, i 5 Stelle, a chiunque abbia chiesto risposte al riguardo, delle risposte non le hanno fornite, ignorando persino l'esistenza di tali problematiche.
E questo modo di governare dovrebbe essere considerato una novità, un cambiamento nei confronti di quanto avveniva in passato?
Ma per favore, basta continuare a prendere in giro gli italiani!