Esteri

Dopo aver perso la guerra a Gaza, Israele si sta preparando ad essere sconfitta anche nel sud del Libano


Dichiarazione UNIFIL del 12 ottobre 2024:

"Ieri sera, un peacekeeper al quartier generale dell'UNIFIL a Naqoura è stato colpito da colpi d'arma da fuoco a causa delle attività militari in corso nelle vicinanze. È stato sottoposto a un intervento chirurgico presso il nostro ospedale di Naqoura per rimuovere il proiettile e al momento è stabile. Non conosciamo ancora l'origine dell'incendente.Sempre ieri sera, gli edifici della nostra posizione ONU a Ramyah hanno subito danni ingenti a causa delle esplosioni causate dai bombardamenti nelle vicinanze.Ricordiamo a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza del personale e dei locali delle Nazioni Unite, anche evitando attività di combattimento nei pressi delle posizioni UNIFIL".

Stavolta, da parte del contingente ONU, non si indica Israele come responsabile degli attacchi, anche se vi sono pochi dubbi al riguardo, visto che, a logica, Hezbollah non ha alcun interesse a far arretrare/ritirare i militari UNIFIL, mentre si intensificano gli attacchi aerei e quelli dell'artiglieria da parte dell'aviazione dello Stato ebraico, proporzionalmente alla sua incapacità di riuscire ad avanzare sul terreno. A farne le spese tutto il Libano del sud.

Di contro Hezbollah fin dalle prime ore di sabato ha risposto intensificando il lancio di razzi e missili sul nord di Israele. Queste le operazioni elencate fino al primo pomeriggio di oggi: 

Alle 01:00 i combattenti di Hezbollah hanno preso di mira con una salva di razzi le truppe israeliane radunate nel sito militare di al-Jardah. 
Alle 01:30 hanno bombardato con una salva di razzi la base militare di Houma, nel Golan siriano occupato. 
Alle 02:10 hanno preso di mira le formazioni israeliane nella caserma di Zarit con una salva di razzi. 
Alle 03:45 hanno bombardato le posizioni nemiche a Mi'ilya con una salva di razzi. 
Alle 04:15 hanno preso di mira un reparto di fanteria a Khirbet Zarit con colpi di artiglieria. 
Alle 06:00 bombardato la base 7200 a sud di Haifa e hanno preso di mira la sua fabbrica di esplosivi con una raffica di razzi avanzati.
Alle 10:00 hanno preso di mira un raduno di soldati israeliani appostato alla periferia del villaggio di Blida, nel Libano meridionale. 
Alle 10:30 hanno bombardato la città occupata di Tabarayya. 
Alle 12:20 hanno preso di mira una postazione di occupazione israeliana nell'insediamento di Metula con una vasta salva di razzi. 
Alle 12:20 hanno preso di mira un raduno di occupanti israeliani nell'insediamento di Kfar Yuval con un lancio di razzi.
Alle 12:20 hanno bombardato la base delle telecomunicazioni di Keren Naftali con un'ampia raffica di razzi. 
Alle 12:20, hanno preso di mira soldati israeliani a Khirbet Nafha con un lancio di razzi.
Alle 12:20 hanno preso di mira soldati israeliani a Kfar Giladi con un lancio di razzi. 
Alle 13:00 hanno preso di mira soldati israeliani nell'insediamento di al-Manara con colpi di artiglieria. 
Alle 14:30  hanno preso di mira altri soldati israeliani a Misgav Am con colpi di artiglieria. 
Alle 15:15 hanno preso di mira la base di produzione militare di Zevulun con una salva di razzi. 

Naturalmente, l'elenco delle operazioni è fornito dalla propaganda della resistenza libanese e, anche nel caso fosse esagerato, dà comunque l'idea di quanto l'IDF e il governo Netanyahu possano aver sottovalutato le capacità belliche di Hezbollah. Nonostante la censura militare imposta dallo Stato ebraico, almeno sui danni causati dagli attacchi aerei provenienti dal Libano, i media israeliani riportano comunque l'elenco di razzi, droni e missili che piovono per la maggior parte sul nord del Paese, alcuni dei quali non vengono intercettati dai sistemi di difesa aerea. Causa censura, i danni riportati, sono sempre marginali e riguardano zone residenziali o aree disabitate... mentre nulla trapela riguardo siti sensibili. Un giornalista americano freelance che aveva parlato dell'aeroporto militare colpito a sud di Haifa è stato arrestato.

Non va neppure dimenticato che il conflitto in Libano non ha ridotto gli attacchi dell'IDF su Gaza... anzi, il genocidario esercito israeliano li ha pure intensificati, in particolar modo nel nord della Striscia dove, secondo l'UNRWA, sono intrappolate più di 400.000 persone. Da ricordare che a inizio anno il governo Netanyahu aveva dichiarato di avere pieno controllo del nord dove, a suo dire, non vi era più presenza di Hamas.


Crediti immagine: Hezbollah

Autore Ugo Longhi
Categoria Esteri
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