Mentre Salvini al Corriere della Sera ha detto che esiste il 50% di possibilità che non si trovi un accordo tra le varie forze politiche e che nei prossimi mesi si torni a votare, lo scout pentastellato Toninelli prosegue nella sua attività di colloqui con gli altri partiti per discutere su programmi ed eventuali possibili convergenze.

Grillo e Toninelli, capigruppo dei 5 Stelle a Camera e Senato oggi hanno incontrato a Montecitorio i capigruppo di Fi, Lega e Leu. In questi colloqui, hanno detto gli interessati, non si è discusso di poltrone, bensì di temi e possibili soluzioni ai problemi dei cittadini, come la lotta alla povertà e il sostegno a famiglie e imprese.

Lo ha confermato anche Federico Fornaro, presidente del gruppo misto alla Camera, che in rappresentanza di Leu ha dichiarato che l'appoggio di Liberi e Uguali ad un governo 5 Stelle non era una delle questioni all’ordine del giorno dell’incontro con Toninelli e Grillo: «Abbiamo parlato di punti programmatici, loro ci hanno illustrato venti punti. Valutiamo in maniera positiva questa fase in cui si esce dal gioco delle poltrone e delle nomine.»

Nel frattempo, in maniera quasi ossessiva, il Pd continua a ripetere la parola opposizione, senza soluzione di continuità.



Lo hanno fatto anche Delrio e Marcucci in un'intervista al giornale di partito, Democratica. E a tal proposito sono da sottolineare proprio le parole del renzianissimo Marcucci, capogruppo Pd al Senato: «Non andremo sui tetti come ha fatto il M5S, staremo in Aula a verificare puntualmente tutti i provvedimenti della nuova maggioranza.

Dal Pd verrà un’opposizione seria e responsabile, particolarmente attenta ai conti pubblici. Massima attenzione su questo: perché se le proposte elettorali, cioè le promesse di Lega e grillini, avranno un seguito, i conti del nostro Paese rischierebbero di venire travolti.

Visto che l’interesse primario è per il Paese, tutte le volte che giudicheremo positivamente una iniziativa del nuovo governo, saremo pronti a riconoscerlo.»

Finora, il Pd ha ampiamente dimostrato di avere a cuore tutto, ma non certo l'interesse del Paese e degli italiani, compreso quello per i conti pubblici che in questi ultimi anni sono ampiamente aumentati nonostante le immancabili promesse di una loro imminente diminuzione.

Comunque, va riconosciuto che il partito di Renzi ha sempre fatto anche esattamente il contrario di ciò che aveva annunciato. Se continuerà a mantenere il filo conduttore che lo ha sempre contraddistinto, è certo allora che il Pd farà parte di una maggioranza. Resta da stabilire quale... anche se la responsabilità di Renzi nei confronti di Berlusconi è ormai arcinota.