Non vi sono notizie verificate sul perchè Mozart abbia composto i due duetti per violino e viola. Il fatto che siano solo due, porta certamente a pensare che non siano stati pensati per essere pubblicati, altrimenti Mozart, famoso per la rapidità con cui riusciva a comporre, avrebbe agevolmente portato a compimento sei duetti (all'epoca era ancora prassi riunire le composizioni "a blocchi" di 6 o 12).
Tra tutte le ipotesi fatte, quella più plausibile propone che Mozart abbia voluto aiutare il suo amico Michael Haydn. Difatti di Michael Haydn, fratello del ben più famoso Joseph, ci sono arrivati quattro duetti per violino e viola, composti in una fase della vita in cui le sue condizioni di salute sono state altalenanti. Ecco quindi che alcuni musicologi hanno teorizzato che Mozart abbia composto le due composizioni mancanti, cosicché Michael Haydn potesse essere in grado di onorare un suo ipotetico impegno con un committente.
Quale che sia la verità è inutile dire che i duetti sono un'ulteriore preziosa perla che Mozart ha donato a noi posteri.
Nuova, in parte audace, ma decisamente affascinante e sempre convincente è l'interpretazione data dai musicisti dell'Ensemble Alraune, inserita nel CD "Mozart in Florence" pubblicato dalla casa discografica NovAntiqua.
Il violino e la viola, montati filologicamente con corde di budello, ci portano ad una sonorità schietta, così come i fraseggi e il modo di cantare dei due musicisti pare volutamente essere scevro dalla retorica espressiva romantica, che solitamente la tradizione esecutiva dell'ultimo secolo tende a sovrapporre alla musica mozartiana. Di contro le grandi differenze tra i momenti lievi e i fortissimi, i "rubato" del tempo e i subitanei cambi scena che seguono le armonie, sorprendono l'ascoltatore, aiutando così a fare emergere ciò che Mozart ha scritto "tra le note".
In particolare tocca il cuore l'interpretazione del secondo movimento del duetto K424, lieve ed intima, che molti si discosta dalle tante interpretazioni presenti sul mercato discografico.
Sei duetti di Nardini per due viole completano il CD.
Se per Mozart la registrazione è meritevole perché l'interpretazione si discosta positivamente dalla tradizione, nel caso di Nardini ha un valore divulgativo, in quanto è la prima registrazione assoluta di questi duetti.
I duetti di Nardini in confronto con i due di Mozart sono piccole, semplici chicche musicali; ogni movimento appare come un delicato quadretto, propone una sola idea musicale principale, ricerca la semplicità più che la profondità. Insomma, durante l'ascolto della musica di Nardini il cuore non batte così forte come quando sollecitato da Mozart, ma le melodie nardiniane hanno il potere di insinuarsi nella mente dell'ascoltatore, che si troverà probabilmente a fischiettarle nel corso della giornata.
Fisicamente il CD, la confezione e il libretto convincono per qualità e aspetto, e pongono la casa discografica NovAntiqua una spanna sopra alla media offerta da altre case discografiche.
La generosa confezione a tre ante è "plastic free" e graficamente si presenta leggera e moderna.
Il libretto conquista la lettura e risulta importante tanto quanto la musica; difatti è presente un interessantissimo e piacevole racconto ispirato dalla permanenza di Mozart a Firenze durante il suo viaggio in Italia datato 1770-1771 che, tre le altre cose, delinea il legame tra Nardini e Mozart.
L'album è reperibile sul sito della casa discografica NovAntiqua e nei negozi di dischi di musica classica.
La registrazione si trova anche su spotify, ma ovviamente viene a mancare il prezioso libretto.
Qualità: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Titolo: Mozart in Florence
Contenuto: Duetti per violino e viola K423 e K424 di Wolfgang Amadeus Mozart e sei duetti per due viole di Pietro Nardini
Esecutori: Ensemble Alraune
Casa discografica: NovAntiqua