“Nel territorio del Comune di Borgo Valbelluna sono a rischio incombente di chiusura due storiche attività industriali, che hanno dato un contributo decisivo allo sviluppo economico e alla prosperità civile, sociale e culturale della nostra comunità: la Zanussi Elettromeccanica, oggi Acc; e la Ceramica Dolomite, oggi Ideal Standard. Se la dismissione delle due fabbriche si realizzasse, sarebbe un disastro per l’intera Provincia”.

Lo ha scritto il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa, nella lettera con cui invitava tutta la popolazione del bellunese a partecipare alla manifestazione che si è tenuta questa mattina, alla presenza di istituzioni della zona, chiesa e circa 1000 lavoratori per dire ad una chiusura che potrebbero avere effetti devastanti sull'economia della zona nel bellunese.

Se non dovesse esserci una soluzione positiva alla crisi si avrebbero “centinaia di lavoratori licenziati, la sicurezza delle loro famiglie disgregata, decine di imprese dell’indotto spinte nella crisi con i loro dipendenti, un immenso patrimonio di cultura tecnica e professionale disperso, un ulteriore perverso incentivo allo spopolamento della montagna, il dilagamento della tensione sociale in un momento già delicato”, ha affermato il sindaco Cesa. “Una ferita forse irrimarginabile alla nostra stessa identità culturale e sociale: e al profilo stesso dei nostri valori, dove hanno sempre spiccato il lavoro, la dignità, la solidarietà, la responsabilità, l’integrazione”.

“Acc è l’erede di Zanussi Elettromeccanica, che negli Anni Sessanta edificò lo stabilimento nell’ambito della ricostruzione dei territori devastati dalla tragedia del Vajont e lo portò alla leadership dei mercati mondiali negli Anni Novanta” spiega il sindacato Fiom in un documento.

Ceduta dal Gruppo Electrolux nel 2003 a fondi di private equity, Acc ha conosciuto declino, crisi e dissesto che hanno portato, a seguito di una prima procedura di amministrazione straordinaria, alla sua acquisizione nel dicembre 2014 da parte del Gruppo cinese Wanbao Compressors (controllato dalla municipalità di Guangzhou). Il Gruppo Wanbao alla fine del 2019 ha annunciato l’intenzione di dismettere le attività italiane, chiudendo lo storico sito di Mel. Grazie alla mediazione del ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Veneto, si è arrivati alla procedura di amministrazione straordinaria a maggio del 2020, affidata a un manager molto noto nel settore dell’elettrodomestico, Maurizio Castro.

Il rischio incombente di chiusura delle due realtà coinvolge  la vita di circa 800 lavoratori con le rispettive famiglie. Ma ad aggiungersi a questa situazione difficile è arrivata come un fulmine a ciel sereno, a fine Ottobre, la notizia della volontà di chiudere l’attività della Ideal Standard di Trichiana, dove lavorano 450 persone a cui vanno aggiunte le 200 dell’indotto. La decisione dei dirigenti è legata non solo all’indebitamento del gruppo, di proprietà di fondi belgi e australiani, ma anche ad un costo maggiore di produzione in questa realtà produttiva rispetto ad altri stabilimenti. Già in estate c'era stato un incontro al Mise per discutere del futuro dello stabilimento veneto, ma alla fine era stato tutto rimandato con l'impegno a rivedersi il 27 ottobre.

“ACC e Ideal Standard non sono aziende decotte, come qualcuno vuol far credere, ma sono realtà che vivono grazie al quotidiano sacrificio dei propri lavoratori. In tutto questo, è gravissimo l'atteggiamento della maggioranza di governo, che consuma le proprie liti sulla pelle delle famiglie bellunesi”, ha affermato il senatore Luca De Carlo di Fdi e sindaco del comune di Calalzo di Cadore in provincia di Belluno. “ACC, con la sua produzione ricercata in tutto il mondo, e Ideal Standard, con un marchio come Ceramica Dolomite che ha fatto e fa ancora la storia, sono due eccellenze bellunesi, venete e nazionali; è gravissimo che le capacità dei lavoratori vengano disperse così e le aziende date per spacciate, rendendole inappetibili ai possibili acquirenti”, continua De Carlo, che annuncia che martedì alle 16.00 parteciperà all'incontro tra i parlamentari bellunesi e il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. “Incalzerò il ministro dandogli un quadro reale delle due aziende, decisamente diverso da quello che qualcuno vuol far passare, e ribadirò le mie convinzioni sul loro futuro: per ACC, il destino dovrà essere l'acquisto da parte di Fincantieri, mentre per Ideal Standard è fondamentale convincere la proprietà a vendere valorizzando il marchio Ceramica Dolomite”.

Ora quindi tutto passa nelle mani del ministero dello sviluppo economico, sperando che non si assista all’ennesimo e lunghissimo tavolo di crisi, che fino ad ora in passato non è riuscito a portare grandi risultati.