La Trevi ottiene l'appalto per riparare la diga di Mosul. L'appalto vale 1 miliardo di euro, ma la zona in cui la Trevi deve operare è minacciata dalle milizie dell'ISIS. Può mai la Trevi rinunciare all'appalto, considerando lo stato in cui versano le forze regolari iraqene? Sicuramente no ed alla sicurezza dell'azienda ci penserà l'esercito dello Stato italiano che, grazie a Renzi, invierà 450 soldati a difesa degli interessi di un'azienda privata. Anche per il presidente del consiglio un'iniziativa simile sarebbe sembrata eccessiva senza un'adeguata motivazione a supporto. Così, si è inventato che i soldati italiani proteggeranno la diga che, se sabotata o distrutta dall'ISIS, potrebbe diventare un'arma di distruzione di massa. Ma perché la diga non possa già adesso essere usata come arma di distruzione di massa Renzi non lo ha spiegato e nessuno glielo ha chiesto.