Le dimissioni di Di Maio da capo politico del M5s non lo fanno diventare una vittima del disastro di cui è stato artefice
Apparire una vittima, in politica, sembra una nuova corrente ideologico comportamentale. Se Luigi Di Maio fa un passo indietro come capo politico, già che c'è farebbe meglio a farne due... in modo da uscire anche dal Movimento... per una questione di coerenza.
Il Movimento 5 stelle ci ha abituato ai cambi improvvisi e ai proclami. Questo modo di agire non era nella volontà e nel cuore di chi ha partecipato alla sua affermazione già nel 2012-13.
Oggi, anche se Di Maio esce di scena è chiaro che si è blindato nominando un certo numero di persone fidate. E alla fine il Movimento avrà un non "capo" che capo non è mai stato veramente, che però avrà le redini di una corrente interna.
Luigi a mio giudizio ha sbagliato davvero tutto.
Ha usato un giocattolo in modo improprio, finendo per romperlo, ed ha ascoltato forse cattivi consiglieri evitando di rispondere o dare risposte a coloro che facevano domande.
Il Movimento ha cercato solo di far fuori le teste pensanti dei meet up e dare spazio e finta gloria a figure spesso mediocri che, al più, avevano organizzato una raccolta firme per l'olio esausto, piantato l'alberello o sposato una campagna animalista... ma solo per qualche ora.
Spesso se andiamo a vedere cosa hanno combinato in alcune città gli attivisti che ancora rappresentano il Movimento, in attesa di una improbabile sistemazione, vediamo il nulla accompagnato da una lunga scia di storie di espulsioni, fango e incomprensioni pilotate.
Salerno è un esempio eclatante di questa realtà.
Anzi, proprio a Salerno ad esempio non si è riusciti a far da argine al governatore della Campania, a venire a capo dei problemi della Sanità e, ancora peggio, della piccola questione legata alle Fonderie Pisano (azienda che non è certo l'Ilva) .
Mi chiedo se davvero esistevano capacità, forza e competenze in molti di coloro che sono finiti in Parlamento nel 2013.
A Salerno i 5 stelle sono caduti rovinosamente anche per la vicenda dell'aeroporto Costa D'amalfi , che rappresenta "l'apoteosi della credibilità del Movimento".
Gridare di voler fare tanto per l'ambiente, inondare i media delle belle parole del Ministro Costa, e poi consentire, anzi "volere" un aeroporto con consumo di suolo di 56 ettari dimenticando cosa sia l'inquinamento, è davvero troppo. Per non parlare di cosa hanno fatto e si sta facendo a Firenze in relazione alla costruzione della nuova pista per l'aeroporto Vespucci.
Si sono comportati come per Ilva,Tap, Tav... in sostanza SI SONO RIMANGIATI i vecchi principi e le ideedell'origine, forse anche solo per ottusità e incompetenza dall'alto, appoggiata dai "caporali" sul territorio.
Cosa accadrà al Movimento 5 stelle? Quello che è accaduto alla DC, ai socialisti, a Di Pietro... Saranno in molti a scomparire per sempre dalla scena politica per sempre. Qualcuno forse sopravviverà e avrà un solo rimpianto: quello di non avere mai fatto l'unica cosa da fare, "un vero atto di umiltà verso tanti che nel Movimento avevano creduto e che poi sono stati costretti ad abbandonarlo" (e non mi riferisco agli espulsi che si sono rifiutati di versare le quote dello stipendio da senatore).
E coloro che nelle prossime ore inizieranno a riempire la rete di ringraziamenti a Di Maio... sono i primi da cui l'ex capo politico dovrebbe guardarsi.