"Se c'è una situazione di difficoltà, perché i governatori di sinistra non hanno aderito allo Stato di emergenza? I sindaci non si parlano con i loro governatori?"
Così una fantomatica fonte del Viminale, diffusa dalla stampa (post) fascista, ha preteso di motivare e giustificare le lamentele dei sindaci per esser stati abbandonati dal Viminale nella gestione dei migranti che una volta sbarcati vengono inviati nei vari comuni, non attrezzati però per riceverne in base al flusso attuale di sbarchi.
Il problema è stato sollevato dal Sindaco di Parma, Michele Guerra:
"Il Governo sulla gestione dei migranti sta fallendo. Da un lato la vergognosa e ipocrita retorica dei porti chiusi non funziona, con gli sbarchi in aumento costante, dall’altra i sindaci e gli amministratori locali sono stati lasciati soli nella gestione dell’accoglienza".
Michele Guerra ha lanciato un appello, partendo dal pragmatismo di chi ama la propria comunità e lavora per renderla migliore, ha detto il in una nota il Pd, il partito cui appartiene. Servono più fondi: per garantire dignità a chi viene accolto, a chi lavora, per costruire solidarietà e reti di integrazione con il territorio. La propaganda della destra crea solo danni. Non risolve le questioni e amplifica i problemi, rendendoli strutturali. Per governare ci vogliono serietà e concretezza.
Ma Piantedosi, finora, ha fatto orecchie da mercante, mentre la stampa di destra dice che i sindaci dem adesso la pensano come gli estremisti di destra.
Che non sia così lo spiega un altro sindaco, quello di Prato, Matteo Biffoni, anche responsabile immigrazione per l'Anci, che rimanda al mittente l'accusa di posizioni ideologiche e di non voler fare accoglienza:
"È un po' irrituale rispondere a fonti del Viminale che non mettono il proprio nome e cognome davanti a certe dichiarazioni, ma è doveroso puntualizzare la verità dei fatti.Queste fonti dovrebbero parlare con i sindaci, non con i sindaci Pd, ma tutti e in tutta Italia visto che anche dove le Regioni hanno firmato l'accordo con il ministero dell'Interno, come Veneto e Lombardia, i sindaci denunciano una situazione fuori controllo, le parole di Zaia sono inequivocabili.Se una legge non va bene, il Parlamento la cambi, ma fin quando c'è si rispetta. E io non mi sono mai fatto problemi a criticare la gestione del fenomeno migratorio con ogni Governo, di sinistra, di destra o tecnico quando le cose non funzionano. Ma qui si va ben oltre: qui il Governo Meloni che aveva promesso stop sbarchi, adesso ha creato il caso, e il ministero dell'Interno non risponde, non dà informazioni adeguate né ai sindaci né ai prefetti, nessuno sa i criteri di ripartizione né cosa accadrà nei prossimi mesi.Su Prato non intendiamo prendere lezioni da nessuno. La città di Prato sull'accoglienza e la gestione dell'immigrazione dà lezione all'Italia intera, compreso al Viminale. Siamo una città dove i servizi immigrazione da anni gestiscono il fenomeno in ogni suo aspetto, con giunte di sinistra e con quella di destra, perché altrimenti il Viminale non ha idea di cosa sia questa città.È falso che non abbiamo voluto Cas minori, perché è competenza del ministero e c'è una procedura aperta proprio in questo momento per l'individuazione di un Cas minori gestito dalla prefettura. Il punto è che dopo il decreto Cutro le collaborazioni e i passaggi da Cas a Sai è diventato più complicato, dividendo in due il sistema di accoglienza e perdendo il valore dell'integrazione tra le strutture gestite dallo Stato e quelle gestite dai Comuni.Ed è vero che ci siamo sempre opposti ai centri di grandi dimensioni e continueremo a farlo, perché riteniamo l'accoglienza diffusa l'unica strada percorribile sia per rispetto per chi arriva sia per il rispetto anche dei territori che accolgono. Solo nelle piccole strutture la collaborazione tra Governo nazionale, enti locali, terzo settore e beneficiari diventa efficace ed efficiente". (fonteAnsa)