Mentre il partito della Lega, guidato da Matteo Salvini, rilancia l'idea di far uscire l'Italia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – seguendo le orme della decisione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall'agenzia ONU – due presidenti di Regione del centrodestra esprimono però posizioni critiche al riguardo.
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia ed esponente della Lega, ha respinto l'ipotesi di un'uscita immediata dall'OMS, pur riconoscendo i limiti dell'Organizzazione. Intervenuto a Bruxelles durante un incontro con i giornalisti, Fontana ha dichiarato: “Purtroppo, l'OMS ha dei limiti. Sarebbe opportuno, più che uscire, cercare di cambiarla, darle un indirizzo diverso da quello di oggi, più scientifico e meno politicizzato. Ma credo che sia necessaria”.
La sua posizione segna una distinzione rispetto alla linea più radicale del segretario Salvini, sottolineando la necessità di riformare l'organizzazione anziché abbandonarla. Fontana ha implicitamente criticato le derive politiche dell'OMS, auspicando un maggiore focus su competenza tecnica e dati scientifici, soprattutto dopo le polemiche sulla gestione della pandemia Covid-19.
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio e già presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa, si è invece schierato con toni netti contro qualsiasi ipotesi di uscita: “Io sono profondamente contrario”, ha affermato da Bruxelles, ricordando il ruolo cruciale dell'OMS come piattaforma di dialogo globale. “L'OMS non riguarda solo le pandemie, ma la salute delle persone. Limitarsi al tema Covid lo trovo molto miope”,
ha aggiunto, evidenziando come l'agenzia operi in contesti di crisi umanitaria, dalla lotta alla malaria alla gestione delle emergenze in Paesi fragili.
Rocca ha inoltre collegato la mossa di Trump a una possibile richiesta di rilanciare il peso degli Stati Uniti, principali finanziatori dell'OMS: “Mi auguro che Trump abbia voluto sottolineare il ruolo di grande donatore degli USA”.
Allo stesso tempo, Rocca ha esortato l'Unione Europea – tra i maggiori contribuenti – a recuperare un ruolo da protagonista nel multilateralismo sanitario, garantendo che l'OMS possa continuare a fare la differenza sul campo.
La proposta della Lega riflette una tendenza sovranista che guarda con scetticismo agli organismi internazionali, accusati di burocrazia e influenze politiche. Tuttavia, le reazioni di Fontana e Rocca mostrano come il tema divida anche all'interno dello stesso schieramento, con alcuni leader pronti a privilegiare la via della riforma rispetto alla rottura.
L'OMS, del resto, resta un pilastro della cooperazione sanitaria globale, nonostante le critiche sulla lentezza durante il Covid-19 e le pressioni geopolitiche, come quelle legate alla Cina. La possibile uscita degli USA, annunciata da Trump, ha riacceso il dibattito sul finanziamento e la governance dell'agenzia.