La Schlein è la nuova segretaria dei dem, "ma" Bonaccini è il nuovo presidente
Settecentocinque delegati in presenza, 221 in collegamento, 417 invitati, 150 giornalisti accreditati. Questi i numeri con i quali l'Assemblea del Partito Democratico, che si è tenuta domenica al Centro Congressi "La Nuvola" all'Eur, sotto il titolo "La forza della comunità, per le persone, per il pianeta", ha eletto Elly Schlein nuova segretaria e Stefano Bonaccini nuovo presidente.
Questo è ciò che ha detto la Schlein nel discorso che ne ha anticipato l'investitura:
"Hanno perso la loro scommessa a scommettere contro il Pd, siamo più vivi, più forti e più uniti. E stiamo arrivando. Sarà per noi una nuova primavera. Molti si auguravano un nostro fallimento e invece siamo più determinati di prima. ...Vogliamo essere al fianco dell'Italia che fa più fatica. Vogliamo essere utili a loro, perché possano rialzare la testa. Dobbiamo essere concreti, vicini ai bisogni delle persone, terragni, avrebbe detto Astorre, quasi appiccicati ai bisogni concreti delle persone. ...Anche dentro di noi abbiamo dei mali da estirpare. Non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari. Su questo ne va della credibilità del Pd su cui non sono disposta a cedere di un millimetro. ...Il congresso costituente deve proseguire, dobbiamo farlo proseguire insieme. Dobbiamo trovare le forme e i modi per portarlo avanti ... anche a chi non mi ha sostenuto e anzitutto a Stefano, Gianni e Paola. Da oggi per me chi ha votato chi, non conta niente. Sarò la segretaria di tutte e di tutti, anche di chi non mi ha sostenuta. Vorrei costruire una leadership che non abbia paura di circondarsi delle persone più competenti e non di quelli più fedeli per forza. Ed è per questo che mi sentirei di proporre a quest'assemblea di votare Stefano Bonaccini come presidente. ... Le destre che governano il Paese sono le peggiori d'Europa. Ci sono terreni comuni con altre forze alternative alla destra. Abbiamo la responsabilità di provarci. Dopo le primarie è cambiato il clima, è cambiato l'interesse, il respiro. Lo abbiamo visto a Firenze. È un ricongiungimento familiare con la nostra gente. ...Di fronte a questa destra sarebbe un errore non trovare terreni per battaglie comuni. Tutte le forze di opposizione possono lavorare insieme. Ci sono battaglie che possiamo fare insieme, il salario minimo ad esempio sul quale mostreremo massima determinazione e sul quale registro aperture importanti dal Terzo polo, dai Cinque stelle, dalla Sinistra e dai verdi. E l'altra grande battaglia è la difesa della sanita' pubblica, universalistica. Faremo barricate a difesa sanita' pubblica. ...Siamo stati i primi a chiedere al ministro Piantedosi cosa fosse accaduto a Cutro. Eppure né Piantedosi, né Salvini, né Giorgetti, né Meloni hanno risposto. Sono andati a fare un CdM a Cutro, senza nemmeno omaggiare le vittime e incontrare i parenti. Cosa che invece ha fatto il presidente Mattarella che ringraziato per la sua sapiente guida. Noi chiediamo perché in quell'occasione non è stato attivato un evento di ricerca e soccorso in mare. Perche' non è stata attivata la Guardia Costiera. ...Quando sbaglierò la rotta saro' sempre disponibile all'ascolto. Vi chiedo franchezza tra di noi, ma di essere fedeli al mandato che ci hanno dato le tante persone che sono venute a votare. Un mandato di unità e coerenza. Facciamolo insieme per davvero perché, caro Stefano, care tutte e cari tutti, insieme torneremo a vincere, ne sono convinta".
Stefano Bonaccini, dopo la nomina, ha ringraziato l'Assemblea del Partito Democratico per averlo eletto presidente, affermando che:
"il Pd è casa mia, è la mia comunità. Da oggi c'è una sola maglietta da indossare: quella del PD. Mi metto a disposizione per dare una mano proprio in questa direzione. Per unire. Ed è con questo impegno che auguro buon lavoro alla segretaria Elly Schlein, che ringrazio per avermi proposto nel ruolo di presidente, e buon lavoro a tutti noi con lei.Viva il Partito Democratico, viva l'Italia".
Adesso, dopo aver riassunto molto parzialmente quanto accaduto in Assemblea - non avendo citando i contenuti dei numerosi interventi e le elezioni dei componenti degli altri organi del partito - una brevissima considerazione di merito.
Il Pd, finora, era un partito che si definiva socialista salvo poi promuovere e approvare tutto quello che avrebbe promosso e approvato un qualsiasi partito di centro, se non addirittura di centro-destra. Nonostante la componente di sinistra fosse maggioritaria, gli ex Margherita, con la minaccia di veti, defezioni, scissioni e quant'altra ne hanno finito per tenerne le redini.
Se a questo aggiungiamo le correnti dell'una e dell'altra componente Pd, si può immaginare il caos che ha regnato nel partito in questi anni, con i vari segretari - escludendo il bubbone Renzi che è un caso a parte - che più che pensare a delineare dei programmi si sono soprattutto dovuti impegnare nel tenerlo insieme.
Ma come tutti sanno, se un partito che si dice di sinistra finisce per fare cose che fa anche la destra, chi vota perché dovrebbe scegliere una copia quando ha a disposizione l'originale?
Così il Pd ha finito progressivamente per perdere consensi, anche perché gli ultimi resistenti hanno finito per non credere più alla maschera della cosiddetta responsabilità con cui i dirigenti dem hanno cercato di nascondere la loro inazione e le loro incapacità.
La Schlein promette di cancellare l'anomalia e per questo gli elettori l'hanno nominata segretaria. La nomina dell'ex renziano Bonaccini, suo avversario alle primarie, però non promette nulla di buono e lascia pensare che anche lei, in brevissimo tempo sarà normalizzata.