Esteri

Le conseguenze tragiche per i migranti volute da Salvini condannate anche dal Consiglio d'Europa


Il Consiglio d'Europa - da non confondere con il Consiglio europeo - è un'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa. Il Consiglio d'Europa fu fondato il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra e conta oggi 47 stati membri.

Questo martedì, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatović ha pubblicato la seguente raccomandazione:

«L'approccio degli Stati europei alla migrazione nel Mediterraneo è incentrato troppo sull'obiettivo di impedire ai rifugiati e ai migranti di raggiungere le coste europee e troppo poco sugli aspetti umanitari e dei diritti umani. Tale approccio ha conseguenze tragiche.Una serie di Stati ha adottato norme, politiche e pratiche contrarie ai relativi obblighi giuridici di garantire efficaci operazioni di ricerca e soccorso, uno sbarco rapido e sicuro e la cura delle persone soccorse, nonché la prevenzione della tortura e di trattamenti inumani o degradanti.Sebbene abbiano il diritto di controllare i propri confini e di garantire la sicurezza, gli Stati hanno anche il dovere di proteggere efficacemente i diritti sanciti dalle normative marittime e in materia di diritti umani e rifugiati.Le 35 raccomandazioni contenute nel documento hanno lo scopo di aiutare gli Stati membri del Consiglio d'Europa a trovare il giusto equilibrio tra questi imperativi. Si articolano attorno a cinque aree principali: garantire un efficace coordinamento di ricerca e soccorso; garantire lo sbarco sicuro e tempestivo delle persone soccorse; cooperare in modo efficiente con le ONG; prevenire le violazioni dei diritti umani collaborando con paesi terzi; e fornire rotte accessibili, sicure e legali verso l'Europa.»



Tutte le raccomandazioni proposte dalla Commissaria Dunja Mijatović, per quanto riguarda l'Italia, sono state finora sistematicamente disattese da Matteo Salvini e dalle comparse a 5 Stelle che ormai si sono ridotte a ruoli di comprimari e portaborse del ministro leghista, premier di fatto dell'attuale Governo.

Salvini non ha poi mancato di riaffermare il concetto con la solita trita retorica ormai consolidata e abituale a lui e ai suoi megafoni:

«In Italia, per quello che mi riguarda e col mio permesso, non arriva nessuno: possono mandare chi vogliono ma barchini e barconi non sono i benvenuti.A me interessa che l'immigrazione sia sotto controllo e che si arrivi sul suolo italiano rispettando le regole. Punto».


Nel frattempo sono oltre 6 giorni dall'ultima operazione di soccorso da parte di Sea-Watch che si vede ancora in attesa dell'assegnazione di un porto sicuro con a bordo 43 naufraghi, di cui 6 donne e 3 minori non accompagnati, uno dei quali di soli 12 anni, mentre alcune città tedesche si sono dette pronte ad accoglierli.



Ma in questi giorni, vi era anche un'altra vicenda a tener banco sul soccorso in mare dei migranti, con 75 persone, di cui una trentina minori, bloccate per 18 giorni a bordo della nave Maridive 601 che li aveva salvati al largo di Zarzis su richiesta del richiesta dell'MRCC di Roma... con buona pace di coloro che indicano la Tunisia come porto sicuro per sbarcare i migranti salvati in mare!

Vicenda che si è conclusa solo oggi, dopo giorni di trattative con le ambasciate di Egitto, Bangladesh e Marocco e dopo la rinuncia, da parte delle persone a bordo, di esercitare i propri diritti, accettando l'immediato "rimpatrio volontario".

Autore Giuseppe Ballerini
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