Il 17 ottobre è la giornata internazionale dedicata all'eliminazione della povertà. In occasione dell'evento molti sono stati iniziative ed annunci, soprattutto da parte di organizzazioni che si occupanno di interventi umnitari.

Tra queste, Save the Children ha lanciato la campagna globale "Fino all'ultimo bambino" per salvare e dare un futuro ai bambini che futuro non ne hanno. Questa la situazione della mortalità infantile riassunta da Save the Children nel comunicato di presentazione dell'iniziativa.

Nei contesti più poveri sono ancora tantissimi i bambini a cui viene di fatto negato il diritto alla vita, ad un’infanzia e ad un’adolescenza sicura, riconosciuta anche dalla Convenzione per i Diritti dell’Infanzia (CRC). Sono circa 16 mila i bambini che muoiono ogni giorno prima di aver compiuto i cinque anni per cause prevenibili e curabili – spiega l’Organizzazione all’interno del nuovo rapporto che porta il nome della campagna “Fino all’ultimo bambino” - e i contesti più poveri sono da sempre quelli in cui il tasso di mortalità infantile è più alto. Sono bambini che muoiono per malattie facilmente prevenibili e curabili e che si trovano costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie scarse e senza disporre di acqua potabile. Basti pensare che solo il 68% della popolazione dell’Africa subsahariana ha accesso a questa risorsa naturale, a fronte del 94% della media globale.

La mancanza di accesso a diritti fondamentali, come ad esempio l’acqua o il cibo, per i bambini più poveri significa spesso una condanna e hanno il doppio di possibilità di morire prima del compimento dei cinque anni rispetto ai più ricchi. Ma non è solo la condizione economica a determinare le possibilità di sopravvivenza di un bambino: quelli che vivono in zone extraurbane, ad esempio, rischiano di morire 1,7 volte in più rispetto a quelli che vivono nelle città.

Già prima della nascita i bambini di alcune zone del pianeta sono più svantaggiati: in Africa orientale e meridionale solo il 45% delle madri si sottopone ai quattro controlli durante la gravidanza raccomandati dall’OMS e solo il 49% (meno di 1 donna su 2) è assistito da personale qualificato durante il parto, percentuale quest’ultima inferiore di 26 punti percentuali rispetto alla media globale. Ancora più svantaggiati coloro che vivono nelle aree rurali, che hanno una possibilità di accedere ai servizi sanitari del 22% contro il 56% delle aree urbane, così come il tasso di mortalità materna risulta 2,5 volte maggiore.

Emergenze climatiche e difficoltà ad accedere all'istruzione sono le cause primarie della povertà che non riguarda solo le aree del terzo mondo. Infatti - sottolinea il comunicato di Save the Children - anche in Italia sono ancora troppi i bambini che non hanno opportunità, i bambini senza un domani. Appartengono alle tante famiglie che faticano a pagare le rette degli asili o delle mense scolastiche, che non hanno la possibilità di vestire e nutrire adeguatamente i propri figli. Sono figli di milioni di genitori non hanno denaro sufficiente per poter acquistare i testi scolastici, pagare il trasporto dei bambini da casa a scuola o assolvere alla retta della mensa, nonché garantire ai figli la partecipazione alle attività extrascolastiche, sono i bambini che vivono nelle aree con più carenza di servizi e nei quartieri disagiati delle grandi città.

A supporto dell'infanzia e delle varie problematiche che ne possono caratterizzare il percorso, come appunto la povertà, Save the Children ha attivato numerose iniziative anche in Italia, come i 18 Punti Luce per dare opportunità formative a bambini e ragazzi, i 6 centri Fiocchi in Ospedale per offrire informazione, ascolto e supporto a mamme e neonati in Ospedale, ed i 6 Spazi Mamme in 5 città italiane per sostenere le mamme e bambini da zero a sei anni.

Non bisogna poi dimenticare l'iniziatia, a livello mondiale, Every One per contrastare la mortalità infantile. La nuova campagna Fino all’ultimo bambino, non solo ne prosegue la finalità, ma la amplia per garantire che ogni bambino in Italia e nel mondo possa avere cure adeguate, cibo nutriente e opportunità educative.

Naturalmente, iniziative come queste devono essere avviate con dei fondi adeguati. Per aiutare l'iniziatia e sostenere la campagna, dal 17 ottobre all’8 novembre sarà possibile inviare un SMS dal valore di 2 euro al numero 45567 dai cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3 e Tiscali oppure chiamando da rete fissa Vodafone. Si potranno inoltre donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

I fondi raccolti in Italia sosterranno i progetti di Save the Children in Italia, Mozambico, Etiopia, Egitto, Malawi e Nepal.