L’arrossamento vulvare è il tipico segno di un’infiammazione dell’area vulvare. L’arrossamento vulvare, se insorge insieme all’arrossamento vaginale, denota una condizione che prende il nome di vulvovaginite. Qualora, invece, l’arrossamento vulvare si presenti isolato, si parla di vulvite.

Ma andiamo per ordine.

 Cos’è la vulva?

 Mentre la vagina è la parte interna dell’apparato genitale femminile, la vulva ne costituisce, invece, la parte esterna. Monte di Venere, clitoride, piccole labbra, grandi labbra e apertura uretrale, sono gli organi che contribuiscono a formare tale parte.

Essendo posizionata all’esterno, la vulva è una zona piuttosto delicata.

Un fattore importante per proteggere la vulva è rappresentato da una adeguata igiene intima, di norma da sola sufficiente a prevenire arrossamento vulvare, infiammazioni ed infezioni.

 Le cause dell’arrossamento vulvare

L’arrossamento vulvare può essere determinato, come visto, da una vulvite o da una vulvovaginite. 

Esistono diverse condizioni che sono in grado di provocare un arrossamento vulvare e quindi una vulvovaginite/vulvite.

 Tra queste:

•     un’infezione, sia essa sessualmente trasmissibile o meno;

•     una reazione allergica nei confronti di sostanze contenute nei detergenti intimi, negli ammorbidenti, nella biancheria, nella carta igienica;

•     una scarsa o eccessiva igiene intima;

•     l’abuso di sostanze topiche, come le lavande vaginali;

•     una reazione irritativa causata da una frequente pratica sportiva;

•     un’irritazione da urine e feci in pazienti incontinenti;

•     una lesione traumatica;

•     un contatto prolungato con un corpo estraneo;

•     l’abuso degli antibiotici;

•     le alterazioni ormonali, tipiche, ad esempio, della menopausa.

 Ciò detto, si comprende come, onde meglio intervenire per la cura della patologia, sia fondamentale  risalire al fattore che ha scatenato l’arrossamento vulvare, che rientra nella categoria più ampia dell'infiammazione vagine.

 I soggetti a rischio

Sebbene l’arrossamento vulvare sia una condizione della quale può soffrire chiunque, si nota una preponderanza della stessa in soggetti in età puberale, nonché in seguito alla menopausa.

Nel primo caso (età puberale) generalmente l’arrossamento vulvare deriva da reazioni allergiche o da processi infettivi.

Nel secondo caso, invece, l’arrossamento vulvare di norma è determinato dal calo degli estrogeni che si verifica nel corso della menopausa, processo che genera un assottigliamento e quindi un indebolimento della zona vulvare.

 Come si cura l’arrossamento vulvare

 L’arrossamento vulvare si presenta spesso associato ad altri sintomi, quali prurito, edema e dolorabilità della vulva, escoriazioni, dispareunia e disuria.

Come accennavamo nel paragrafo relativo alle cause, è di estrema importanza risalire al fattore che ha scatenato l’arrossamento vulvare. Ed invero, solo in tale maniera si può procedere con il giusto trattamento.

Così, se la causa è di tipo infettivo si farà ricorso ad una cura antibiotica o ad antimicotici; se la causa è di tipo allergico si interverrà eliminando le sostanze irritanti e quindi utilizzando saponi naturali e ipoallergenici, biancheria di cotone.