Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 25-31 maggio 2022, rispetto alla precedente, un’ulteriore diminuzione di nuovi casi (131.977 vs 172.883) e decessi (547 vs 656). In calo anche i casi attualmente positivi (679.394 vs 810.021), le persone in isolamento domiciliare (674.025 vs 803.495), i ricoveri con sintomi (5.121 vs 6.240) e le terapie intensive (248 vs 286). I dati della settimana precedente differiscono da quelli riportati sul comunicato stampa del 26 maggio 2022 a seguito di rettifiche da parte della Regione Emilia-Romagna. In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 547 (-16,6%), di cui 35 riferiti a periodi precedenti
  • Terapia intensiva: -38 (-13,3%)
  • Ricoverati con sintomi: -1.119 (-17,9%)
  • Isolamento domiciliare: -129.470 (-16,1%)
  • Nuovi casi: 131.977 (-23,7%)
  • Casi attualmente positivi: -130.627 (-16,1%)

Nuovi casi. «I nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE –continuano a scendere (-23,7% rispetto alla settimana precedente) attestandosi intorno a quota 132 mila con una media mobile a 7 giorni di poco inferiore ai 19 mila casi giornalieri». Nella settimana 25-31 maggio si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi in tutte le Regioni: dal -7,6% del Lazio al -41,4% del Molise. Rispetto alla settimana precedente, in 105 Province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi (dal -2,5% di Roma al -47,3% di Isernia), solo in 2 un incremento (Catania +9,9% e Viterbo +13,5%). In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti, attestandosi tra i 102 casi per 100.000 abitanti di Bergamo e i 430 di Oristano.

Reinfezioni. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-25 maggio 2022 sono state registrate in Italia oltre 500 mila reinfezioni, pari al 3,9% del totale dei casi. La loro incidenza settimanale continua a crescere e, nella settimana 19-25 maggio, ha raggiunto il 6,5% (n. 12.615 reinfezioni). «L’avvento di Omicron a inizio dicembre 2021 – spiega Cartabellotta – ha portato le reinfezioni dall’1% al 3%: successivamente le sue sotto-varianti, capaci di evadere la risposta immunitaria, unitamente al declino dell’efficacia vaccinale sul contagio, hanno più che raddoppiato il tasso di reinfezioni che ora è al 6,5%».

Testing. Si registra un ulteriore calo del numero dei tamponi totali (-15%): da 1.521.091 della settimana 18-24 maggio a 1.293.472 della settimana 25-31 maggio. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti del 15,8% (-179.715), mentre quelli molecolari del 12,6% (-47.904). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce sia per i tamponi molecolari (dal 6,2% al 5,4%) che per gli antigenici rapidi (dal 13,1% all’11,9%).

Ospedalizzazioni. «Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – prosegue il calo del numero dei posti letto occupati da pazienti COVID sia in terapia intensiva (-13,3%) che in area medica (-17,9%)». In dettaglio, i posti letto occupati al 31 maggio sono 248 in area critica e 5.121 in area medica. Al 31 maggio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 7,9% in area medica (dal 4,1% del Veneto al 17,5% della Calabria) e del 2,7% in area critica (dallo 0% della Valle D’Aosta al 7,7% del Molise). «Continuano a diminuire gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 20 ingressi/die rispetto ai 24 della settimana precedente».

Decessi. Calano ulteriormente i decessi: 547 negli ultimi 7 giorni (di cui 35 riferiti a periodi precedenti), con una media di 78 al giorno rispetto ai 94 della settimana precedente.

Vaccini: somministrazioni. Al 1° giugno (aggiornamento ore 07.31) l’88,1% della platea (n. 50.786.127) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+4.980 rispetto alla settimana precedente) e l’86,6% (n. 49.901.941) ha completato il ciclo vaccinale (+9.107 rispetto alla settimana precedente).

Vaccini: nuovi vaccinati. Nella settimana 25-31 maggio si riduce ulteriormente il numero di nuovi vaccinati: 4.015 rispetto ai 4.339 della settimana precedente (-7,5%). Di questi il 39,3% è rappresentato dalla fascia 5-11: 1.576, con una riduzione dell’11,5% rispetto alla settimana precedente. Continua a scendere tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 984 (-4,8% rispetto alla settimana precedente).

Vaccini: persone non vaccinate. Al 1° giugno (aggiornamento ore 07.31) sono 6,86 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui:

  • 3,99 milioni attualmente vaccinabili, pari al 6,9% della platea con nette differenze regionali: dal 4% della Provincia Autonoma di Trento al 10,2% della Calabria;
  • 2,87 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari al 5% della platea con nette differenze regionali: dal 3% del Molise al 10,5% della Provincia Autonoma di Bolzano.

Vaccini: fascia 5-11 anni. Al 1° giugno (aggiornamento ore 07.31) nella fascia 5-11 anni sono state somministrate 2.578.132 dosi: 1.392.270 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.267.357 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 38,1% con nette differenze regionali (dal 20,7% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,7% della Puglia).

Vaccini: terza dose. Al 1° giugno (aggiornamento ore 07.31) sono state somministrate 39.594.031 terze dosi con una media mobile a 7 giorni di 7.640 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (n. 47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’83% con nette differenze regionali: dal 77,3% della Sicilia all’87% della Valle D’Aosta. Sono 8,11 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, di cui:

  • 4,61 milioni possono riceverla subito, pari al 9,7% della platea con nette differenze regionali: dal 5,3% dell’Abruzzo al 14% del Provincia Autonoma di Bolzano;
  • 3,5 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 7,3% della platea con nette differenze regionali: dal 4,1% della Valle D’Aosta all’11,1% dell’Abruzzo.

Vaccini: quarta dose persone immunocompromesse. Al 1° giugno (aggiornamento ore 07.31) sono state somministrate 271.995 quarte dosi, con una media mobile di 4.154 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 5.148 della scorsa settimana (-19,3%). In base alla platea ufficiale (n. 791.376), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 34,4% con nette differenze regionali: dal 7,3% della Calabria al 100% del Piemonte.

Vaccini: quarta dose over 80, fragili (60-79 anni) e ospiti RSA.  Al 1° giugno (aggiornamento ore 07.31) sono state somministrate 709.619 quarte dosi, con una media mobile di 12.350 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 14.961 della scorsa settimana (-17,5%). In base alla platea ufficiale (n. 4.422.597 di cui 2.795.910 di over 80, 1.538.588 pazienti fragili della fascia di età 60-79 anni e 88.099 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 16% con nette differenze regionali: dal 4,4% del Calabria al 35,5% del Piemonte.

«Tutte le curve sono ormai in discesa stabile - conclude Cartabellotta - sebbene la circolazione del virus rimanga elevata: 19 mila casi al giorno, 680 mila attualmente positivi e un tasso di positività dei tamponi molecolari che sfiora il 12%. In questo contesto epidemiologico, la campagna vaccinale rimane al palo su tutti i fronti: pochissimi nuovi vaccinati, sostanzialmente ferme le terze dosi. Addirittura calano le quarte dosi nelle persone più vulnerabili che, invece, richiedono una spinta sull’acceleratore per tre ragioni: il declino della copertura vaccinale sulla malattia grave dopo 120 giorni, l’aumento del tasso di mortalità negli anziani, in particolare over 80 già vaccinati con tre dosi, e il consolidamento delle prove di efficacia del secondo booster nel ridurre ospedalizzazioni e decessi».