È ufficialmente iniziato il percorso che tra un anno porterà alla fusione di FCA e PSA
Si può dire che sia arrivato con un giorno di ritardo l'annuncio che già tutti davano per certo ieri relativo all'ufficializzazione del matrimonio tra FCA e PSA, cioè tra Fiat, Chrysler e Peugeot.
Ecco come sarà e che cosa farà il nuovo produttore di auto.
Il consiglio di amministrazione sarà composto da 11 membri, la maggioranza dei quali indipendenti. Cinque membri saranno nominati da FCA e dal proprio azionista di riferimento (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe PSA e dai propri azionisti di riferimento (incluso il Senior Non-Executive Director e il Vice Presidente). Al perfezionamento dell'operazione il Consiglio includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di FCA e di Groupe PSA.
Carlos Tavares sarà Chief Executive Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni e Mike Manley opererà alle sue dipendenze.
La nuova capogruppo avrà sede in Olanda e sarà quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange.
La nuova società sarà il 4° costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi e il 3° in base al fatturato, con vendite annuali di 8,7 milioni di veicoli e ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro.
Creerà un gruppo diversificato con margini tra i più elevati nei suoi principali mercati in Europa, Nord America e America Latina e l'opportunità di ridefinire la strategia in altre regioni.
La società risultante dalla fusione beneficerà di efficienze negli investimenti su scala ancora più ampia per sviluppare innovative soluzioni di mobilità e tecnologie all'avanguardia nel campo dei veicoli alimentati a energie alternative, della guida autonoma e della connettività, con un ampio portafoglio di brand iconici e consolidati in grado di offrire prodotti ai vertici delle rispettive categorie nei principali segmenti di mercato e una maggiore soddisfazione del cliente.
La sua presenza geografica sarà molto più bilanciata, con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America, sulla base dell'aggregazione dei dati 2018 delle due società.
Quello sopra riportato è quanto comunicato dal nuovo gruppo automobilistico, per descrivere le caratteristiche della nuova società, i cui futuri piani di azione possono essere riassunti tramite le seguenti parole chiave: mobilità sostenibile, solidità finanziaria, competenze, efficienze generate dai maggiori volumi oltre che benefici derivanti dall'unione delle forze, risparmi, creazione di valore per gli stakeholder.
Tutte parole chiave che dovrebbero far drizzare le orecchie a sindacati e lavoratori in relazione ai futuri livelli occupazionali delle due aziende.
Comunque, per correttezza, va aggiunto che la nuova struttura societaria, sempre in base a quanto comunicato congiuntamente da PSA e FCA, genererà sinergie annuali che a regime sono stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti in conseguenza dell'operazione.
Quindi, nessun licenziamento in vista? Di certo è impossibile che questo possa essere fatto in Francia dove tra gli azionisti di PSA, salvo futuri riassetti, c'è lo Stato francese. Per quanto riguarda Stati Uniti e Italia è tutto da vedere, considerando però che negli Usa ci sono le presidenziali e difficilmente una nuova azienda potrebbe presentarsi su quel mercato diminuendo la forza lavoro come biglietto da visita. L'unico vaso di coccio, in questo quadro, sembra rappresentato dall'Italia. Per ora i sindacati rimangono guardinghi.