Mattarella in visita alle zone alluvionate dell'Emilia-Romagna criticato da Musumeci perché con lui non c'era nessuno del Governo
Sergio Mattarella, questo martedì, si è recato nelle zone dell'Emilia-Romagna colpite dall'alluvione: prima tappa Modigliana (comune di Forlì-Cesena). Successivamente il Presidente si è recato a Forlì, in Piazza Saffi, per salutare i volontari impegnati nell'emergenza. Terza tappa al centro di raccolta di beni di prima necessità allestito all'interno della palestra della scuola “Don Milani” di Cesena, poi a Ravenna e Lugo, al teatro Rossini danneggiato dall'alluvione, e infine a Faenza per incontrare i sindaci di tutte le città colpite dall'alluvione.
Questo il discorso che ha tenuto a Forlì:"Ringrazio molto il Sindaco per il benvenuto e vi ringrazio per questo incontro. Questa è una piazza, come il Sindaco ha detto, che ha visto tanti momenti importanti nella storia della città. E questo è un momento impegnativo, difficile.Ho visto tante ferite nel territorio e so bene, per quanto riguarda molte abitazioni, molte aziende, le strade, quanto vi sia da riprendere con coraggio e decisione per rilanciare la vita comune. So che ce la farete, con l'aiuto dello Stato, del Governo. So che ce la farete, perché questa è la volontà di queste contrade. Il Sindaco ha ben espresso questa volontà determinata di ripresa e di rilancio.Quello che vorrei dirvi è che tutta l'Italia vi è vicino, e non sarete soli in quest'opera importante, che deve essere veloce. Questo territorio è un elemento importantissimo, fondamentale per la vita dell'Italia. Lo è per la sua economia, lo è per la sua storia.Quindi l'esigenza che si rilanci non è un'esigenza soltanto vostra, è un'esigenza nazionale. E in questo potete essere certi che vi sarà tutto il consenso e l'appoggio costante, non soltanto in questi giorni, ma anche nel prosieguo, perché questo è un lavoro da fare velocemente, e richiederà molto sforzo, richiederà impegno. Ma in questo non sarete soli.Grazie per questo incontro. Complimenti per la vostra resistenza e auguri".
Ad accompagnare Mattarella nelle zone colpite dall'alluvione il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che ha dichiarato che la visita del capo dello Stato "ha un valore straordinario: per le persone e le comunità alle prese con quanto successo, i sindaci e gli amministratori locali, i volontari e tutti i corpi dello Stato impegnati nel soccorso e nel sostegno".
Ma come? il dem Bonaccini ha accompagnato Mattarella nelle zone alluvionate e insieme a loro non c'era neppure uno straccio di (post) fascista? Meloni deve esser andata fuori dai gangheri e non potendo intervenire direttamente per motivi istituzionali ha così incaricato il subordinato di turno, il ministro Nello Musumeci, perché facesse notare al Quirinale che ciò, in futuro, non si abbia a ripetere.
Così, approfittando di un microfono offerto dalla rete diretta dal camerata Paolo Petrecca, il ministro della Protezione civile e delle politiche del mare ha dichiarato: "Io sono contento che anche il Presidente della Repubblica oggi sia sui luoghi alluvionati, come abbiamo fatto tutti noi ministri, come per due volte ha fatto il capo del governo. Peccato che oggi del governo non ci sia nessuno a illustrare al Presidente della Repubblica alcune particolari situazioni del luogo. Fa niente, l'importante è arrivare ai risultati".
Perché - gli è stato chiesto - in Emilia Romagna con Sergio Mattarella non c'è nessun rappresentante del governo? "Questo non lo so, non è stato invitato".
Al Quirinale non sono passate inosservate le parole di Musumeci e il consigliere per la stampa del Colle, Giovanni Grasso, ha risposto così: "Il Presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal Presidente Mattarella. È così da sempre, dall'inizio del primo settennato. Il Quirinale in occasioni del genere non ha mai fatto inviti. Ma se qualcuno vuol venire è benvenuto".
Tanto è l'interesse per gli italiani da parte dei (post) fascisti, che vanno fuori di testa se perdono l'occasione di una passerella... a spese di chi è in estrema difficoltà.