Giovedì mattina la Caritas diocesana di Firenze ha reso noto che "i due migranti eritrei della nave Diciotti arrivati lunedì scorso dal centro di Rocca di Papa e accolti in una parrocchia di Scandicci risultano irreperibili da ieri".

I due si vanno ad aggiungere a quelli fuggiti da Messina e da alcune delle diocesi in cui erano stati accolti, oltre che dal centro di accoglienza di Rocca di Papa.

Poiché erano stati ospitati, anche se non affidati, alla Cei che aveva gestito la loro accoglienza tramite la Caritas, il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinal Gualtiero Bassetti, ha parlato della vicenda rilasciando un’intervista ad Avvenire.

Queste le sue parole.

«Sono profondamente dispiaciuto per l’allontanamento di alcuni profughi da Rocca di Papa. So con quanto amore e premura erano stati accolti dalla Caritas, ci siamo veramente sentiti di fare per loro tutto ciò che facciamo per i nostri poveri. E ora temo per la loro sorte.

Ci sono tante espressioni di malavita nella nostra società, pronte a sedurli come specchietti per le allodole. E anche questo mi fa paura. Ma rispetto la loro scelta anche se la ritengo in parte assurda.

Nulla da rimpiangere circa quanto abbiamo fatto per accoglierli e toglierli dalla nave Diciotti. L'allontanamento non è la soluzione migliore, ma sono persone libere, non possiamo andare oltre certi tipi di assistenza. Non possiamo chiamare i carabinieri in modo da farli vigilare perché non scappino. Se facessimo così, li metteremmo nelle stesse condizioni di quand'erano chiusi nella nave.

Queste persone non sono venute per restare in Italia, ma desiderano raggiungere i loro parenti, mete diverse, oppure seguire altri sogni.

In questo momento la loro scelta di allontanarsi la ritengo un'imprudenza, ma devo anche capire che se lo hanno fatto avevano dei motivi, non è certo perché li abbiamo angariati o trattati male.

Quando arrivano, e dopo una prima assistenza rapida, dovremmo essere in grado di accoglierli subito nelle case, presso famiglie, in strutture diocesane adatte, com'è stato fatto per tanti. Perché allora vivono meglio la libertà. Vanno accelerati i tempi per l’accoglienza vera, dopo quella provvisoria dei primi giorni.»


Questa, invece, la dichiarazione a commento di Matteo Salvini, anche se non è chiaro se in qualità di ministro dell'Interno o di segretario della Lega.

«Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così “bisognosi” di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire.
Ma come, non li avevo sequestrati???
È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono "scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame".
Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi.»

Quale sia la razionalità delle parole sconnesse e prive di senso pronunciate da Salvini non è chiaro, anche se è evidente che è preoccupante che a pronunciarle sia un personaggio che ricopre un incarico istituzionale.