Renzi a Napoli per Kaufmann. Scontri nei pressi del San Carlo
Matteo Renzi tra feste dell'Unità ed eventi culturali, per giorni andrà su e giù per l'Italia per promuovere se stesso e ciò che è a lui, al momento, politicamente conveniente: il sì al referendum costituzionale.
Ieri è toccato alla Campania avere il compito di ricevere Renzi. Prima la visita ad un'azienda in salute e che operi nel campo dell'innovazione, poiché Renzi, si sa, non può associare alla sua immagine l'ombra di un problema. È stata selezionata Prysmian, azienda che si occupa di fibra ottica.
E sempre per dimostrare che con Renzi tutto è bello e tutto funziona, ecco il presidente del Consiglio a San Tammaro (Caserta) per inaugurare una nuova scuola e far toccare con mano che "mai nessun governo ha investito nell'edilizia scolastica" come quello da lui guidato.
Dopo lavoro ed istruzione, era necessario dare spazio alla cultura ed ecco allora Renzi materializzarsi alla Reggia di Carditello, per suggerire la possibile costituzione "di un polo attrattivo splendido a 15 km dalla Reggia di Caserta".
Finito qua? Ma come sarebbe stato possibile. Il quotidiano di Napoli Il Mattino aveva organizzato per lunedì 12 settembre un evento che ha visto presente a Napoli il tenore Jonas Kaufmann, impegnato, durante il giorno, in incontri e conferenze e in serata in un concerto al Teatro San Carlo, dove ha eseguito alcuni brani da un album di prossima uscita oltre ad alcun classici della canzone napoletana, accompagnato al pianoforte dal maestro Stellario Fagone.
Jonas Kaufmann è, oggi, uno dei più grandi tenori al mondo, una star nel mondo della musica lirica. Quindi il presidente del Consiglio non poteva mancare all'evento, cui hanno partecipato anche il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, quello dell'Istruzione Stefania Giannini e quello dell'Interno Angelino Alfano.
«Quando vado a correre ascolto di tutto, dalla musica italiana agli Europe. Per quanto riguarda la musica sono un eclettico: passo dalle arie della classica fino a sentire anche Grazie Roma». Questo è quanto ha dichiarato Renzi in un'intervista radiofonica.
È difficile credere che uno che rilasci queste dichiarazioni possa conoscere Jonas Kaufmann e stupirsi e compiacersi per la vastità del suo repertorio che spazia da Monteverdi fino al verismo e per le sue capacità tecniche ed interpretative che gli consentono di cantare il finale di "Celeste Aida" come scritto in prima stesura da Verdi. Solo pochissimi tenori sono stati in grado di farlo ed ancora meno sono coloro che lo hanno fatto durante le recite dal vivo!
Ma Renzi sa benissimo che chi lo vota queste domande non se le fa e che a lui è sufficiente far credere che si occupi di cultura, pur non sapendone nulla. Ma non c'è da meravigliarsene.
Ieri sera, nei pressi del San Carlo manifestanti dei movimenti cittadini e dei centri sociali napoletani si sono scontrati con le forze di polizia che hanno impedito loro di avvicinarsi al presidente del Consiglio per fargli presente che non stanno apprezzando le sue decisioni. Tra queste anche quella che riguarda l'area di Bagnoli.
Ed il riassunto di Renzi per la protesta qual è stato? «La mia affettuosa solidarietà alle forze dell'ordine. C'è un sud bellissimo che ha voglia di farcela. Ce la farà, ce la faremo tutti insieme».
Che cosa abbia voluto dire è inutile chiederselo. Però, tutto questo ottimismo sull'area di Bagnoli, non sembra giustificato. Bagnoli è uno degli esempi del malcostume e dell'incapacità della politica italiana. Acquisita anni fa dal Comune di Napoli, la bonifica dell'area non è mai stata fatta a causa di piani assurdi, sprechi di denaro e contenziosi che hanno visto le istituzioni esprimere al meglio la propria inefficienza.
Per non esser da meno a ciò che era stato fatto in passato, Renzi, invece di collaborare con l'amministrazione comunale di De Magistris per risolvere il problema ha pensato bene di affidare l'incarico ad un commissario che è stato poi nominato con un anno di ritardo. E dopo un anno dalla sua nomina, Salvatore Nastasi non ha fatto molto per far partire la bonifica dell'area di Bagnoli. E non poteva essere altrimenti, dovendosi districare tra la burocrazia dei fallimenti, la mancanza di risorse ed i contenziosi con il Comune, che quella nomi na ha da sempre contestato e a cui si è sempre opposto.
Ma a Renzi interessava far vedere che De Magistris è il nemico, il resto è solo la conseguenza logica di una situazione da lui voluta e cercata.