Il primo scatto è di profilo, unico indizio i sampietrini a terra…

La seconda immagine, gli occhi immersi nei pensieri, il biancoenero gli dà un’aria immortale, alle sue spalle le nuvole che il tempo ha messo in scena per lui in un giorno di caldo ottobre. Hermann Nitsch potrebbe essere dovunque, anche nel suo castello di Prinzendorf a cinquanta chilometri da Vienna, teatro dagli anni settanta delle sue azioni di artista tra sangue di animali squartati e rituali teatralizzati. Poi l’obiettivo si avvicina e cattura le pieghe del suo viso, l’inclinazione della testa, un accenno di parole sulle labbra. Chi scatta e dove? Un video su youtube svela la postazione, il Museo/laboratorio di vico Lungo Ponte corvo a Napoli, che porta il suo cognome Museo Nitsch, voluto dal gallerista Giuseppe Morra in una ex centrale elettrica alle spalle di piazza Dante. E l’autore dei ritratti è Augusto De Luca, famoso fotografo e performer napoletano che di personaggi ne ha ripresi tanti dal gallerista Lucio Amelio all’etoile della danza Carla Fracci, all’indimenticata figlia d’arte e di teatro Pupella Maggio e poi ancora Renato Carosone, il Presidente Giorgio Napolitano…

Augusto telefona a Peppe Morra per fotografarlo e inserire il suo ritratto nel nuovo libro che ha già in mente. Da Giuseppe a Hermann il passo è brevissimo. L’autore viennese, che “da pecora nera” della cultura austriaca ne è diventato osannato protagonista è a portata di clic.

Tra i collaboratori del Museo, Augusto si aggira armato di macchina fotografica e scatta. Pronto ad afferrare quell’attimo che lo convince e avvince. La luce invade il filmato, si ritira a tratti discreta, lascia spazio al movimento fotografico dell’autore napoletano. Uno scambio di battute, Augusto prende una sedia, apre il balcone, lentamente Hermann lo segue e cammina a passi cadenzati verso il terrazzo sovrastante la città. Il resto è incrocio di sguardi affidati alle emozioni di chi vedrà le foto.