Martedì, nel Regno Unito il numero di nuovi contagi da coronavirus nelle ultime 24 ore è stato di 4.926, mentre sono stati 37 i decessi.
A causa di questo andamento, gli esperti anti-Covid nominati dal premier Johnson ieri avevano lanciato l'allarme sulla possibilità che, senza alcun ulteriore intervento, il contagio nel Paese si sarebbe quasi sicuramente allargato a macchia d'olio.
Johnson, per questo motivo, dopo aver concordato in mattinata le nuove restrizioni da adottare in tutto il Regno Unito con i premier di Scozia, Galles e Irlanda del Nord, nel pomeriggio di martedì si è presentato alla Camera dei Comuni per annunciarle al Paese.
"Abbiamo sempre saputo - ha detto Johnson - che mentre stavamo limitando la diffusione del virus, la possibilità di una seconda ondata era reale. Mi dispiace dirlo ma, come in Spagna e Francia e in molti altri Paesi, siamo arrivati ad un punto di svolta pericoloso".
Le nuove regole, ha tenuto a sottolineare il premier inglese, sono state "valutate attentamente" in modo da ottenere un significativo abbattimento del tasso di contagio causando il minimo impatto sulla popolazione, precisando che le restrizioni attuali non sono da paragonare al lockdown di marzo: le imprese, le scuole, i college e le università rimarranno aperti.
Il tasso di contagio in Gran Bretagna oscilla adesso tra l'1,1 e l'1,4. Se le nuove restrizioni non riusciranno ad abbassarlo sotto la soglia di 1, che indica una decrescita del contagio, solo allora saranno studiate nuove misure.
Ma quali sono i nuovi divieti che entreranno in vigore nel Regno Unito?
Chi non indosserà una mascherina o si riunirà in gruppi di più di sei persone sarà multato di 200 sterline già alla prima infrazione.
Da giovedì, tutti i pub, i bar e i ristoranti potranno effettuare solo il servizio di take away.
Da giovedì i luoghi di ritrovo devono chiudere tassativamente alle 22.
Chi può farlo è invitato a lavorare da casa.
Il rientro degli spettatori negli stadi previsto per il 1 ottobre è rimandato.
Le mascherine devono essere indossate dal personale dei negozi, dai tassisti e dai passeggeri. Anche i clienti nei luoghi di ritrovo al coperto dovranno indossare le mascherine, tranne che per mangiare o bere.
Le nuove restrizioni saranno in vigore per i prossimi sei mesi. La Scozia sembra intenzionata ad "obbligare" i datori di lavoro - ove possibile - a far lavorare i dipendenti da casa, mentre fin d'ora ha vietato le riunioni tra nuclei familiari che non vivono nella stessa abitazione. In tal caso, però, la limitazione verrà rivalutata ogni tre settimane.
Il leader dell'opposizione, il laburista Keir Starmer, ha detto di appoggiare le nuove misure di Johnson ritenendole "necessarie", ma non ha mancato di aggiungere che il premier non ha una linea chiara e precisa nell'affrontare la pandemia: "Un giorno le persone sono state incoraggiate a ritornare a lavorare in ufficio... più che incoraggiate sono state apertamente sfidate dal primo ministro a farlo. Oggi gli viene detto il contrario. Questo è un momento di crisi nazionale, ma abbiamo bisogno di una leadership che abbia idee chiare".