Adesso i post-fascisti se la prendono con i figli delle coppie gay
"La Commissione 4ª, Politiche dell'Unione europea, dopo ampia discussione, ha approvato la risoluzione Doc. XVIII-bis n. 2, sulla proposta di regolamento COM(2022) 695, in materia di filiazione e certificato europeo di filiazione, in cui è stata riscontrata la violazione del principio di sussidiarietà".
Tradotta, la nota sopra riportata a fine seduta, informa che la Commissione Politiche dell'Unione europea del Senato ha bocciato la proposta Ue per il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali e l'adozione di un certificato europeo di filiazione, approvando con 11 voti favorevoli e 7 contrari la risoluzione messa ai voti dalla maggioranza, presentata dal relatore di FdI Giulio Terzi.
Il provvedimento segue lo stop di ieri arrivato direttamente dal Ministero dell'Interno, per il tramite della Prefettura, con il quale si impone al Comune di Milano di interrompere il riconoscimento del secondo genitore per le coppie omosessuali.
In pratica, il governo post-fascista di Giorgia Meloni sta progressivamente portando l'Italia alla stessa condizione di Polonia e Ungheria. Ma non dobbiamo stupircene, trovare un nemico da colpire è la linea guida perseguita da sempre dai fascisti. Chi vota gente simile, però, dimentica che la lista dei "nemici" è ampia ma non interminabile, per cui, prima o poi, si accorgerà anche lui di esser diventato un problema.
Dopo pochi mesi di governo abbiamo avuto conferma di ciò che era scontato già in precedenza: i conservatori sono semplicemente dei fascisti, e l'esecutivo Meloni è costituito da una manica di sprovveduti e incapaci (altrimenti avrebbero rischiato di far sfigurare l'immagine della ducetta) che adottano il pugno di ferro contro le minoranze, a supporto della loro miserevole e assurda propaganda.