La Giunta regionale ha inserito il progetto di riqualificazione della riviera a Ponente dell’importo di 14 milioni e 710 mila euro presentato lo scorso anno dal Comune di Milazzo nell’elenco delle progettualità siciliane, che verranno finanziate col Fondo per lo sviluppo e la coesione (F.s.c.) 2021-2027) attraverso il Ministero per il Sud, risorse messe a disposizione della Sicilia e quindi dei Comuni destinatari, già nei prossimi mesi, subito dopo l’insediamento del nuovo governo nazionale.

L’obiettivo della misura di finanziamento è il recupero urbanistico ed ambientale di siti e strutture attraverso una serie di opere, che, oltre ad assicurare la messa in sicurezza, consentano una reale fruizione.

Grazie a queste risorse i sette chilometri di costa colleganti il Tono al ponte Mela cambieranno volto con una valorizzazione del water front e di tutto il terrapieno, che in molte zone si presenta disastrato e incompleto, dopo che il previsto intervento con i Pios non ha dato i riscontri, che si attendeva per tutta una serie di traversie giudiziarie e amministrative. Il progetto rappresentava sicuramente la scommessa più importante per l’Amministrazione guidata dal Sindaco Pippo Midili, che pochi mesi dopo l’insediamento ha deciso di presentare questa progettualità, redatta dagli uffici con la collaborazione dello studio Ufo, coerente anche con il Piano delle aree demaniali (Pudm) in fase di definizione, progetto presente anche nel Piano triennale delle opere pubbliche.

«Quando abbiamo presentato il progetto a Palermo eravamo fiduciosi – afferma Midili – e oggi sono davvero felice dell’ennesimo gesto di attenzione, che il Presidente Musumeci ha rivolto nei confronti di questa città. Lo ringrazio a nome di tutti i miei concittadini, perché questo intervento rappresenterà sicuramente il momento di svolta per Milazzo, visto che andremo a valorizzare la zona, che, assieme al promontorio del Capo, ha le maggiori potenzialità dal punto di vista turistico. Un grazie ovviamente anche al deputato Pino Galluzzo, che da sempre si è speso per la nostra città, dimostrando vicinanza; ma soprattutto sinergia con l’attività portata avanti dall’Amministrazione».

Il progetto divide la riviera di Ponente in 4 aree tematiche interconnesse: l’area culturale, l’area verde, la zona mercato e l’area sportiva con l’adozione di azioni volte alla salvaguardia dei tratti di litorale interessati da fenomeni erosivi. L’area culturale è compresa tra la baia del Tono, la più frequentata durante il periodo balneare, fino allo stadio di calcio, che sarà demolito per ricavare un’ampia area da destinare a parcheggio ed inserendo un’ampia gradonata come belvedere, protesa verso la spiaggia. Lungo questo percorso si troveranno dei “salotti all’aperto”.

L’area verde, cioè l’esistente macchia verde verrà integrata con altre alberature e piante colorate resistenti alla salsedine e prive di manutenzione. Al percorso delle pinete si aggiungerà anche quello del giardino terapeutico, nell’area dell’attuale tiro a segno. All’incrocio tra San Papino e via Marinaio d’Italia, una nuova piazza con tribuna integrata permetterà di godere dei tramonti di ponente. Il vecchio palazzetto dello sport verrà sostituito con un impianto sportivo polivalente aperto.

Per agevolare lo svolgimento del mercato settimanale, tutti i parcheggi carrabili e i servizi saranno potenziati. L’area mercato ospiterà anche percorsi dedicati ad attività motorie e si potranno organizzare gare di triathlon, ciclismo e atletica in uno spazio sicuro integrato con gli stabilimenti balneari. Saranno presenti in maniera diffusa nuovi servizi igienici (ogni 400 m circa) con docce (ogni 200 m circa) e accessi sicuri all’arenile per disabili e normodotati e altri parcheggi sul margine stradale.

Oltre al vecchio Palasport, previste anche lo spostamento del campo di calcio “Marco Salmeri” e dell’area del poligono di tiro a segno di via Tukory, per la quale l’Amministrazione chiederà al demanio militare di individuare un’altra sede. C’è soltanto da sperare che il presente progetto non naufraghi, come quello precedente, per infiltrazioni mafiose e turbative d’asta costituenti l’unica vera minaccia al miglioramento di una zona molto amata dalla comunità locale nonché da quella turistica.