Tragedia funivia Stresa - Mottarone: le storie delle vittime e dell’unico sopravvissuto
Amit Biran era sulla funivia assieme alla compagna Tal Peleg e ai due figli. Tom, di due anni, è morto sul colpo. Invece Eitan, cinque anni, è stato trovato vivo. Numerose fratture, soprattutto agli arti inferiori. Ora è tenuto in coma farmacologico e ancora non si è in grado di stabilire se ci siano state lesioni cerebrali. "Il papà aveva una corporatura robusta, forse l'ultimo abbraccio istintivo per proteggerlo dalla morte lo ha salvato", dicono dall'ospedale.
Eitan, il bimbo di 5 anni unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Stresa Mottarone, sarebbe stato salvato dall'ultimo abbraccio del papà. Lo fanno trapelare fonti dell'ospedale Regina Margherita di Torino dove il bimbo è ricoverato e lotta disperatamente contro la morte. Ha lesioni gravissime ma il corpo forte del padre potrebbe avere attutito gli urti.
Al Regina Margherita, nella tarda serata di domenica, è arrivata la zia di Eitan, Aya Biran, sorella del padre. La famiglia, di origini israeliane, viveva nel Pavese. - "Pregate per nostro nipote", hanno fatto sapere i parenti chiedendo allo stesso tempo il massimo riserbo sulla vicenda.
Amit Biran aveva 30 anni e, come la moglie, la 26enne Tal Peleg, aveva origini israeliane. Il giovane era iscritto alla Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia, ma lavorava anche come addetto alla sicurezza in una sinagoga di Milano.
A bordo con Amit, Tal, Tom e il figlio maggiore, ricoverato all’ospedale Regina Margherita di Torino, c’erano anche i nonni di Tal Peleg, il signor Itshak Cohen, di 82 anni, e la moglie Barbara Cohen Konisky, di 70 anni.
"La famiglia è qui, in ospedale, ma ha chiesto in questo momento il massimo riserbo, è in lutto per quello che è successo e in ansia per il bambino, non vuole per questo rilasciare alcuna dichiarazione”.
Così Giovanni La Valle, che fuori dal Regina Margherita dove il bimbo è ricoverato ha parlato a nome della famiglia ai giornalisti sottolineando che la famiglia chiede di pregare per il bambino. Al momento accanto al piccolo ci sono i nonni paterni e la zia, sorella del papà, arrivati ieri sera da Pavia mentre in giornata sono attesi in arrivo da Israele i nonni materni.
“Ho saputo cos’era successo dai messaggi di Whatsapp. Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace’ e non capivo perché…”. Così, fuori dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, Aya Biran, zia del piccolo Eitan. Medico in un carcere del Pavese, la donna non si sbilancia sulle condizioni del nipotino che restano critiche. “Non sappiamo quale sarà la direzione – si limita a dire -, il trauma subito include un trauma cranico, bisogna vedere come evolverà la situazione”.
Quando Aya Biran è arrivata a Torino, all’ospedale in cui era già ricoverato il nipote, era notte fonda. Dopo i messaggi su Whatsapp, “ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto, così anche mia cognata – racconta la donna -. Due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dei carabinieri e capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco delle vittime”. “Ho perso mio fratello, mia cognata, un altro nipotino – dice Aya Biran – e con loro sono morti anche i nonni di mia cognata, che dopo aver ricevuto il vaccino in Israele avevano deciso di venire in Italia per stare un pò con i nipoti dicendo ‘cosa mai può succedere in Italia’”.
Sul profilo Fb del papà il tifo per Eitan, “Dio circonda il piccolo Eitan con il tuo amore”, “Piccolo resisti“, “Forza Eitan, resta con noi“: vanno al piccolo di 5 anni tanti dei messaggi lasciati sulla pagina Facebook del suo papà, Amit Biran, morto insieme alla moglie, all’altro figlio Tom, ai due nonni di lei, e agli altri passeggeri presenti sulla cabina della funivia crollata. Un messaggio di cordoglio è apparso anche sul sito dell’università di Pavia per ricordare Amit, “studente di Medicina, coinvolto, con la sua famiglia, nella tragedia sulla Funivia del Mottarone”.
Amit Biran, dal 2018 era iscritto all' Università di Medicina di Pavia. Amit Biran risulta studente in Medicina all’Università di Pavia, anche se ormai praticava come tirocinante. Anche la moglie aveva studiato a Pavia, diventata psicologa, anche se non risulta che avesse poi avviato un’attività professionale, dedicandosi ancora a tempo pieno ai figli.
Nelle loro pagine Facebook tanti i messaggi di cordoglio e tante preghiere per il piccolo Eitan."Dopo tante difficoltà e attese, sembrava una domenica in cui tornare finalmente alla vita. Si è trasformata in una sciagura. E' terribile", ha commentato Mario Fabrizio Fracassi, sindaco di Pavia. "Credo di interpretare i sentimenti di tutti - ha detto il primo cittadino - esprimendo profondo dolore per la tragedia del Mottarone, che ha portato via 14 anime, coinvolgendo anche una famiglia residente a Pavia. In questo momento, il pensiero va a loro e ai loro cari".
C'è un'altra famiglia distrutta nell'incidente del Mottarone: Vittorio Zorloni ed Elisabetta Persanini, di 55 e 37 anni, assieme al loro bambino di sei anni, Mattia, deceduto in ospedale, dove inutilmente i medici del Regina Margherita di Torino hanno cercato di salvarlo. La coppia avrebbe dovuto sposarsi tra poco e stamane, alla ripresa della vita 'normale' dopo il lockdown, aveva scelto una gita in famiglia, sulla punta più alta del lago Maggiore.
Silvia Malnati, 27 anni e Alessandro Merlo, di 29, erano due fidanzati di Varese. Silvia era impiegata nel negozio di cosmetica 'Kiko' a Milano. Appassionati di natura, mare e montagna, erano partiti insieme per una gita fuori porta, forse la prima al termine del lungo anno di privazioni ed avevano scelto la montagna che si erge tra il Lago Maggiore e il Lago d'Orta. Silvia si era laureata il 23 marzo scorso. Sorridente, e con un vestito a pois, la corona d'alloro come la si vede ritratta nelle immagini del suo profilo social, Silvia aveva festeggiato postando come commento una frase di Goethe: "qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora". Al suo fianco sempre Alessandro, impiegato, con la passione la motocicletta, i videogiochi, le vette innevate e il mare. "Ho sentito le famiglie e fatto loro le condoglianze a nome di tutta la città", ha detto all'Ansa il sindaco di Varese Davide Galimberti. "Non ci sono parole, solo il profondo dolore per tutte le vittime e un grande pensiero a chi sta lottando per la vita - ha proseguito Galimberti -, siamo in lutto per la scomparsa di due nostri concittadini, cui tutta la città si stringe intorno". Poi ha concluso: "Sia fatta al più presto luce sulle cause della tragedia".
Serena Cosentino, la ragazza di 27 anni, da alcuni mesi si era trasferita a Verbania dove aveva vinto un concorso come borsista di ricerca al Cnr Istituto di Ricerca sulle Acque prendendo servizio il 15 marzo. In precedenza aveva studiato alla Sapienza di Roma. Nell'incidente è morto anche il fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi, iraniano di 23 anni. Anche lui risulta residente a Diamante, ma viveva a Roma dove studiava. Il ragazzo era andato a trovare la fidanza a Verbania e insieme erano andati a fare una gita sul Mottarone. Serena aveva compiuto gli anni il 4 maggio. "Una notizia che non avrei ma voluto dare alla nostra comunità. Purtroppo, nel tragico incidente della funivia di Stresa hanno perso la vita due ragazzi di Diamante. A nome di tutta l'Amministrazione Comunale e dell'intera comunità ci stringiamo, sconvolti da quanto accaduto, al dolore delle famiglie che immaginiamo, in questi momenti, devastate da un dolore inenarrabile", ha detto il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno. "Ci siamo immediatamente attivati per essere loro vicini in questi difficili momenti e nei contatti con le autorità del luogo dove si è svolto il tragico incidente. Chiedo a tutti di rivolgere una preghiera alla nostra Immacolata per i due giovani concittadini scomparsi e per le loro famiglie alle quali la cittadinanza di Diamante è vicina in un abbraccio commosso e fraterno."
Entrambi venivano da Bari e si erano trasferiti da qualche anno in provincia di Piacenza, a Castel San Giovanni, centro di oltre 13mila abitanti conosciuto soprattutto come polo della Logistica. Lei, Roberta Pistolato, 40 anni proprio oggi, si era laureata in Medicina e ha lavorato prima come guardia medica dell'Asl e negli ultimi mesi come medico vaccinatore, sempre alle dipendenze dell'azienda sanitaria di Piacenza. Lui, Angelo Vito Gasparro, 45 anni, faceva la guardia giurata.
La coppia, morta nell'incidente, era in gita sul Lago Maggiore per festeggiare il compleanno di lei. La famiglia in Puglia però non ha più avuto loro notizie dalle 11, quando la 40enne ha inviato alla sorella l'ultimo sms: "Stiamo salendo in funivia".
"Ho appreso da poco questa tragedia immane. Mai avrei immaginato ci potessero essere nostri concittadini. Ci colpisce tutti come città, ci lascia sgomenti ancora una volta. È successo l'inimmaginabile, era una coppia giovane, inserita", ha detto all'Ansa la sindaca di Castel San Giovanni, Lucia Fontana.
Roberta era molto conosciuta e apprezzata negli ambienti sanitari dove lavorava. Il 13 settembre del 2020 aveva prestato giuramento, nella giornata dell'Ordine dei Medici, proprio a palazzo Gotico a Piacenza. Nell'ultimo periodo faceva il medico che somministrava i vaccini anti Covid, negli hub della provincia, oppure anche raggiungendo i pazienti a domicilio, a seconda delle esigenze che c'erano. I colleghi che l'hanno conosciuta la descrivono come una persona estremamente disponibile e cordiale.
"Profondo dolore per una tragedia che lascia attoniti e sulla quale va fatta piena luce. Non è accettabile che si debba morire cosi'. Tante vittime, in quella che doveva essere una giornata di svago e serenità. Fra loro, anche due coniugi residenti da tempo a Castel San Giovanni, comune in provincia di Piacenza. Esprimo il piu' profondo cordoglio ai loro familiari, anche a nome della Giunta e di tutta la Regione. Ci stringiamo loro. Lo stesso con la comunità di Castel San Giovanni e la Ausl piacentina. Medesimo pensiero di vicinanza che va alle famiglie di tutti coloro che hanno perso la vita", ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.