Cangurotto in fricassea. Vignetta di Mario Airaghi
Questo piattino è a chilometro zero, oserei dire autarchico; gli ingredienti necessari sono tutti nostrani.
Avete presente il canguro? Sì? Bene... ora dimenticavelo!
Innanzitutto prendete un Alfano, in Italia oramai sono a coltura intensiva e quindi di facile reperibilità. Ricordate che l’Alfano raggiunge la piena maturità quando i coglioni, con un golpe facile facile, spodesteranno il cervello. Non ci vorrà molto, in fondo l’Alfano è già di suo rincoglionito, anzi non aspettate troppo perché subito va a male.
Una volta sbollentato a dovere lasciatelo riposare per un po’, stando ben attenti a non metterlo vicino a vere responsabilità e preparate, a parte, una salsa a base di Verdini e altri senatori inquisiti, forse faticherete un po’ per trovarli a destra e a manca ma vedrete che sarà tempo ben speso.
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