È sotto gli occhi di tutti che con il passare dei giorni si fa sempre più acuto lo stato confusionale che ingabbia il panorama politico italiano.

Le vaghe certezze, che solo qualche giorno prima sembravano alimentare le speranze di una soluzione a breve della crisi di governo, si sono sciolte come neve al sole di aprile.

Probabilmente il primo ad essere sorpreso e ad avvertire disagio per questa involuzione è il presidente Mattarella che ha convocato per giovedì il secondo giro di consultazioni.

A disagio ed in impaccio sono anche i commentatori politici ed i conduttori radiotelevisivi assillati dalla quotidiana necessità di offrire a lettori e/o spettatori qualcosa di nuovo, possibilmente di inedito.

E noi, testimoni di una informazione poco indipendente, condizionata dai diktat degli editori, non possiamo fare altro che subire la presenza a volte di personaggi improbabili soprattutto nei momenti confusi e fumosi della vita politica.

Da giorni, ad esempio, sono di moda su quotidiani e schermi TV gli interventi del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani,  parlamentare europeo di FI e berlusconiano della prima ora.

Un presenzialismo, inatteso perché inusuale, di colui che rappresenta la più alta carica istituzionale della UE e che, a dispetto del suo ruolo entra a gamba tesa, senza equilibrio, nel complicato momento politico dell’Italia.

Presenzialismo ed ingerenze che sorprendono perché il presidente del Parlamento europeo apre bocca soprattutto per dare addosso e denigrare Di Maio ed il M5S.

Insomma, per lui un vero chiodo fisso!

Ieri, per esempio, ospite su LA7 in “L’ Aria che tira”, si è esibito in un monologo con affermazioni e giudizi che con eufemismo si potrebbero definire gratuite e partigiane, senza che la conduttrice del talk show, Myrta Merlino, abbia osato dire una sola parola per controbattere.

Eppure con altri la Merlino ha sempre dato prova di essere molto pungente ed aggressiva. 

Fatto sta che alcune esternazioni di Tajani sono apparse autentiche perle di faziosità insensata e perfino grottesca, tanto da meritare la citazione:

1. Ripensando forse a quando i pentastellati hanno ricordato agli italiani, in campagna elettorale, che per il Tribunale di Milano “Berlusconi dimostra una naturale capacità a delinquere”, Antonio Tajani ha accusato il M5S di aver avuto “un atteggiamento arrogante ed antidemocratico nei confronti di Forza Italia e di Berlusconi”. Per il presidente del Parlamento europeo, evidentemente, sono stati invece atteggiamenti più rispettosi e democratici quelli di Berlusconi quando ha definito: “Il M5S non è un partito ma una setta di incapaci ed impreparati che covano invidia ed odio nei confronti dei benestanti”. Boh !

2. Tajani fraintendendo la discrezionalità, che Di Maio intende esercitare nel potersi scegliere liberamente i compagni di viaggio con cui dar vita ad un eventuale governo, come una catalogazione dei parlamentari in “rappresentanti di serie A e di serie B”, ha redarguito Di Maio con queste parole: “Come si fa a dire non voglio avere FI nel governo?”. Purtroppo, nelle stesse ore, il suo compagno di partito, il forzista Giovanni Toti, governatore della Liguria, dichiarava “mai al governo con il PD” ! Vuoi vedere che ora Tajani sarà d'accordo con Toti nel ritenere invece di serie B i parlamentari PD?

3. Ma la perla migliore del suo straparlare il presidente del Parlamento europeo l’ha tirata fuori quando ha affermato che di un governo CDX-M5S se ne potrà parlare solo “se i 5 stelle fanno una precipitosa marcia indietro e si scusano per quello che hanno detto sul nostro conto”. È chiaro che Tajani ha perse molte puntate degli show di Di Maio.

A questo punto, però, come non domandarsi a che titolo Tajani continui a salterellare qua e là, dalla redazione di un quotidiano ad uno studio televisivo, solo per denigrare il M5S e gli undici milioni di elettori che lo hanno votato.

Sarebbe molto grave, perché configurabile come intollerabile ingerenza di un alto rappresentante dell’UE nella politica di uno Stato membro, se lo facesse avvalendosi del suo ruolo istituzionale di presidente del Parlamento europeo.

Se, invece, lo fa solo perché glielo ha chiesto Berlusconi, beh allora le sue parole sono solo chiacchiericci da bar dello sport ed allora non meriterebbero lo spazio che giornali e Tv gli concedono.