Bufera o tempesta in un bicchier d'acqua? Questa è la domanda che viene da farsi alla notizia di un'idagine promossa dalla Procura di Napoli ed intitolata Operazione Fuorigioco!

Nel comunicato stampa rilasciato dalla stessa Procura, a firma del Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli, si legge che «i procuratori (dei calciatori) provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le loro prestazioni, simulando che l'opera di intermediazione fosse resa nell'interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi.
Le società, da parte loro approfittavano dell'indebito vantaggio di potersi completamente dedurre dal reddito imponibile queste spese, beneficiando altresì della detrazione dell'imposta sul valore aggiunto relativa alla pseudo prestazione ricevuta in esclusiva.
In questo modo veniva consentito ai calciatori di non dichiarare quello che sostanzialmente era un fringe benefit riconosciuto agli stessi dalla società calcistica che si accollava, a vantaggio dell'atleta, anche la spesa per l'intermediazione.
In altri termini, l'importo pagato dai club costituiva un reddito da imputare effettivamente al calciatore e, di conseguenza, la società calcistica ometteva i lpagamento delle ritenute fiscali e previdenziali sul maggior reddito lordo ascrivibile all'atleta».

In pratica, si tratta di una modalità di fatturazione relativa alla compravendita delle prestazioni dei giocatori ritenuta non regolare e penalizzante per l'erario. Stiamo realmente parlando di un reato fiscale? Secondo la Procura sì, ma sarà poi un giudice a stabilirlo.
Le irregolarità riguardano 35 società di calcio di serie A e B ed un centinaio di persone, tra dirigenti, procuratori e calciatori, per un periodo che va dal 2009 al 2013 e per un'evasione totale di 12 milioni di euro.
Tra i fatti contestati vi è anche l'accusa ad alcuni procuratori stranieri di aver nascosto i loro compensi in paradisi fiscali, tramite società di comodo.

Tra i personaggi coinvolti nell'inchiesta, questi i nomi più noti. Tra i procuratori: Alessandro Moggi, Riccardo Calleri, Alejandro Mazzoni, Edoardo Luis Rossetto.
Tra presidenti e dirigenti delle società di calcio: Giorgio Perinetti, Luigi Corioni, Pietro Lo Monaco, Igor Campedelli, Maurizio Zamparini, Rino Foschi, Andrea Della Valle, Pantaleo Corvino, Enrico Preziosi, Jean Claude Blanc, Alessio Secco, Claudio Lotito, Aldo Spinelli, Adriano Galliani, Aurelio De Laurentiis, Pietro Leonardi, Pasquale Foti, Edoardo Garrone, Umberto Marino.
Tra i calciatdori: Adrian Mutu, Ciro Immobile, Hernan Crespo, Antonio Nocerino, Marek Jankoulovsky, Ivan Ezequiel Lavezzi, Gabriel Paletta, Emanuele Calaiò, Cristian Molinaro, Diego Milito.

Per una parte degli indagati è scattato anche un provvedimento di sequestro per un importo complessivo pari alla cifra ritenuta evasa dagli inquirenti.