Santa Sofia, o Hagia Sophia, diventerà di nuovo moschea dopo la decisione presa dal presidente turco Erdogan. E il prossimo 24 luglio si celebreranno le preghiere del venerdì, il giorno in cui i musulmani si recano alla moschea per le preghiere pubbliche, dette Jumuʿa... in pratica il venrdì per l'Islam corrisponde al sabato per gli ebrei e alla domenica per i cristiani.

Durante le preghiere del venerdì, le icone cristiane saranno coperte con delle tende per tutta la durata delle celebrazioni religiose, in base a quanto dichiarato dal portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalim, anche se la decisione ha scatenato diverse polemiche.

In una intervista televisiva, il portavoce del presidente turco ha assicurato che “non ci saranno danni ai mosaici, alle icone, al patrimonio storico e all’architettura dell’edificio”, aggiungendo che Erdogan sarà presente alla cerimonia di riapertura al culto della Moschea.

Una storia molto travagliata quella di Santa Sofia, uno dei monumenti dell'antichità tra i più importanti e visitati al mondo. Dedicata alla sapienza di Dio (Sophia) l'edificio eretto nel 537 fino al 1453 fu una basilica cristiana, prima bizantina, poi ortodossa e infine cattolica (1204-1261).

Divenne moschea dal 1453 fino al 1931 quando fu sconsacrata per decisione del padre fondatore e della Turchia moderna, Ataturk. L’anno successivo fu trasformata in un museo... fino al suo ritorno come Moschea nel luglio 2020.