Esteri

Non sempre per Israele l'antisemitismo è un delitto

In passato ha paragonato la sua campagna contro gli spacciatori di droga all'Olocausto, dichiarando che avrebbe ucciso i trafficanti come Hitler aveva ucciso gli ebrei.

Un paragone, quello con Hitler, che è seguito ad altre dichiarazioni non certo diplomatiche, come paragonare l'ex presidente degli Stati Uniti Obama ad un figlio di put..ana, appellativo ultimamente associato anche a Dio.

Di chi si sta parlando? Di Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine che entro il prossimo settembre starebbe programmando una visita ufficiale in Israele.

I primi contatti tra Duterte e Netanyahu risalgono all'Ottobre del 2017 per raccogliere, da parte di quest'ultimo, adesioni per votare contro una risoluzione dell'Unesco ritenuta sfavorevole a Gerusalemme.

Evidentemente, entrambi hanno avuto un'ottima impressione l'uno dell'altro, tanto che il prossimo incontro servirà a sancire accordi economici tra i due Paesi che prevedono investimenti finanziari e voli diretti.

Ma l'interesse vero di Netanyahu è quello di poter convincere Duterte a spostare l'ambasciata delle Filippine da Tel Aviv a Gerusalemme. E non è da escludere che ciò venga annunciato in occasione della prossima visita.

Curiosamente, Israele, sempre molto attenta a sottolineare e denunciare qualsiasi atto di antisemitismo, vero o presunto che sia, riesce a "sdoganare" un personaggio tanto controverso come Duterte. Ma non solo...

Il 19 luglio sarà a Gerusalemme anche il primo ministro ungherese Viktor Orban, principale promotore e rappresentante del gruppo di Visegrad, noto anche come V4 che, oltre all'Ungheria, comprende Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca.

Tutti Paesi, quelli appena elencati, i cui governi sono orientati non solo a destra, ma soprattutto verso la destra estrema, con dichiarazioni ed episodi di antisemitismo che hanno preoccupato le comunità ebraiche locali.

Ma, anche in questo caso, per Netanyahu non sembrano sussistere problemi di sorta per incontrare uno come Orban, alleato, su alcuni temi, del partito Jobbik, riconosciuto da molti come formazione fascista o neonazista... ma per aumentare le sedi diplomatiche a Gerusalemme, questo ed altro.

Autore Giuseppe Ballerini
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