Tornando al piano internazionale, faremo il punto con gli altri Capi di Stato e di Governo sugli ultimi sviluppi della situazione nel Medio Oriente, sugli strumenti dei quali disponiamo per contribuire a una soluzione che possa garantire stabilità e pace nella regione anche nel lungo periodo. Conoscete la posizione del Governo italiano. Ferma condanna degli attacchi terroristici perpetrati da Hamas il 7 ottobre scorso, sostegno al diritto di Israele a esistere e a difendere i propri cittadini e i propri confini, in linea con il diritto umanitario e con il diritto internazionale. In questo senso, avevamo accolto con grande sollievo il temporaneo cessate il fuoco, durato dal 24 al 30 novembre, che ha consentito il rilascio di 105 civili ostaggi di Hamas a Gaza, mentre, da parte sua, Israele ha rilasciato 240 donne e minori palestinesi detenuti in carceri israeliane. Continuiamo a sostenere ogni azione possibile affinché gli ostaggi nelle mani di Hamas possano riabbracciare al più presto i loro cari. Purtroppo, a seguito dell'attentato di Hamas a Gerusalemme, le ostilità sono riprese lo scorso 1° dicembre, ma noi continuiamo a lavorare - e dobbiamo continuare a lavorare - con i nostri partner per una nuova tregua e per mantenere l'afflusso di aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, contenere le tensioni, scongiurare il rischio di una loro regionalizzazione. In questa prospettiva, sono stati avviati contatti con tutti i diversi attori regionali. Io stessa ho incontrato, da ultimo, a margine della COP28, i leader di Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Qatar, nonché il Presidente israeliano Herzog. È fondamentale, in questa delicatissima fase, inviare messaggi distensivi e spingere per un approccio responsabile, che non alimenti le dinamiche del conflitto, che avrebbe conseguenze inimmaginabili se si allargasse in una regione così strategica, particolarmente per l'Italia e per l'Unione europea. In questo contesto, voglio ribadire che una delle nostre priorità è evitare che l'Autorità nazionale palestinese si indebolisca ulteriormente, perché si tratta di un'entità essenziale per qualsiasi dialogo post-bellico. È un imperativo, per questo, rafforzare il nostro sostegno all'Autorità. La migliore risposta all'inaccettabile violenza di Hamas deve essere un nuovo impulso politico verso la soluzione dei due Stati. Dobbiamo garantire un orizzonte politico solido al popolo palestinese, insieme alla sicurezza per Israele e, come ho già detto durante l'ultimo Consiglio europeo e intendo ribadire, l'Europa in questo può, e deve, svolgere un ruolo da protagonista.L'altra priorità per l'Italia, in questo momento, è garantire un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro, senza ostacoli, per alleviare le sofferenze della popolazione civile e prevenire esodi di massa, che destabilizzerebbero ulteriormente la regione. Abbiamo allocato 10 milioni di euro per sostenere gli sforzi delle Nazioni Unite e del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa nell'alleviare la situazione umanitaria a Gaza. Abbiamo finora inviato aiuti umanitari, con due primi voli, il 30 e 31 ottobre scorsi, a seguito dell'adesione a un'iniziativa promossa dagli Emirati Arabi Uniti per la cura di minori palestinesi. Lo scorso 30 novembre, ho personalmente accompagnato a Dubai un primo gruppo di medici provenienti dall'ospedale Gaslini e dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Sempre in ambito sanitario e facendo seguito a una proposta coordinata anche con Israele, abbiamo deciso di inviare la nave militare Vulcano, che, disponendo di capacità d'urgenza e chirurgiche, è giunta al porto egiziano di Al-Arish lo scorso 3 dicembre ed è ora impegnata per la cura dei palestinesi feriti, anche tramite l'aiuto di medici qatarini e, in prospettiva, giordani e di altri Paesi, promuovendo quella integrazione operativa, che riteniamo utile a un'efficace assistenza umanitaria alla popolazione civile della Striscia, ma anche a mantenere salda la cooperazione con i Paesi arabi.Voglio, inoltre, ricordare il forte impegno italiano nella prevenzione e nel contrasto a ogni forma di antisemitismo. A livello interno, sono state rafforzate le misure di educazione e di prevenzione. A livello internazionale, l'Italia partecipa attivamente ai fora [latino, plurale neutro di forum, ndr] negoziali per il contrasto all'antisemitismo e la preservazione della memoria dell'Olocausto. Ringrazio sia il Vicepremier Tajani sia il Ministro Piantedosi, per questo lavoro. Purtroppo, nelle settimane immediatamente successive al 7 ottobre, abbiamo riscontrato una pericolosa riemersione della violenza, del terrorismo e dell'antisemitismo. L'Europa ha pianto diverse vittime civili, cadute in attacchi all'arma bianca per mano di fanatici jihadisti, che hanno risposto all'appello al jihad globale evocato da Hamas. Noi abbiamo il dovere di mettere in sicurezza i nostri concittadini sul suolo europeo, rafforzando il coordinamento tra le nostre Polizie, i nostri servizi di intelligence, le attività di controllo e prevenzione, l'espulsione e il rimpatrio degli stranieri radicalizzati, il controllo delle frontiere esterne, il contrasto all'immigrazione irregolare. Allo stesso tempo, dobbiamo continuare a garantire, come l'Italia sta facendo dal primo giorno, la massima sicurezza alle comunità ebraiche, minacciate da un'ondata montante di antisemitismo. Lo voglio dire con chiarezza, ancora una volta, a chi cerca di strumentalizzare le drammatiche vicende di Israele e Palestina per sobillare l'odio antieuropeo, antioccidentale e antiebraico: non ci faremo trovare impreparati, difenderemo la nostra libertà, difenderemo le nostre democrazie, difenderemo la nostra civiltà!

Questo è quanto dichiarato, anzi, quanto oggi ha avuto il coraggio di dichiarare la (post) fascista Giorgia Meloni alla Camera per riassumere, in relazione al conflitto in atto a Gaza, la posizione dell'Italia nella riunione del prossimo Consiglio europeo che inizierà il prossimo 14 dicembre. 

Nel testo integrale del discorso qualcuno ha avuto modo di leggere la  condanna del genocidio in atto a Gaza ad opera degli israeliani che, da oltre due mesi, stanno sistematicamente portando attacchi terroristici su tutta la Striscia, causandone la completa distruzione oltre allo sterminio dei civili?

No, perché degli oltre 18mila morti, assassinati dall'IDF, Meloni non ha fatto cenno.

Si è preoccupata che sia garantito nella Striscia un accesso degli aiuti umanitari, ma ha dimenticato che è stata Israele ad aver impedito, per settimane, che a Gaza arrivassero i beni primari alla sopravvivenza delle persone, per poi consentire che potessero entrare, ma solo in misura limitata, del tutto insufficiente ai bisogni che nel frattempo si erano creati.

E si è dimenticata persino di spiegare il perché abbia spedito una nave ospedale in quell'area. E allora dobbiamo ricordarglielo. Perché i "poveri" israeliani, oltre ad impedire l'ingresso di medicinali, hanno preso di mira e bombardato persino gli ospedali, dove erano presenti rifugiati, medici e pazienti, provocandone persino la morte. E tutto questo con la scusa che facessero da scudo alle operazioni di Hamas. E per dimostrarlo hanno avuto pure il coraggio di produrre dei video di propaganda, talmente ridicoli, i cui contenuti non sarebbero presi sul serio neppure da bimbi dell'asilo, come è accaduto per l'ospedale Al-Shifa.

E che dire poi delle preoccupazioni della premier che vuol prevenire esodi di massa da Gaza? Meloni è oppure ci fa? Ma lei crede davvero che la distruzione sistematica di qualsiasi edifico, oltre che delle strade (dove, su quelle non ancora distrutte dalle bombe, i bulldozer israeliani passano facendo lavorare un martello pneumatico per renderle completamente inagibili), non sia studiata da Israele proprio per scacciarne la popolazione?

E vuol far credere, poi, che l'ANP potrebbe governare Gaza? E governare che cosa? Delle macerie? E a proposito di ANP, ma non si è accorta la distratta Meloni che anche in Cisgiordania, seppure al momento in misura minore, i suoi alleati del Likud e del gabinetto di guerra israeliano stanno facendo le stesse cose che stanno facendo a Gaza?

Ma la presidente del Consiglio si preoccupa dell'appello al jihad globale che Hamas non ha mai evocato (ha invece chiamato gli alleati della regione ad attaccare militarmente Israele), lanciando l'ennesimo allarme contro l'antisemitismo, cioè l'impossibilità o il divieto di poter dare del criminale a dei sionisti che si fanno scudo della religione ebraica a supporto del loro iper-nazionalismo che da decenni alimenta l'apartheid contro il popolo palestinese.

Purtroppo, che Meloni abbia o meno un quoziente intellettivo per comprenderlo, un criminale o se preferisce un delinquente è tale quando compie azioni criminali o delinquenziali che dir si voglia... anche quando a farlo è un ebreo o un ebreo israeliano. Non è che con la scusa dell'antisemitismo si possano continuare a giustificare, come accaduto finora,  apartheid e genocidio.