Via libera alla Camera alla proposta di Legge per l’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora
“La Fnomceo sostiene sin dall’inizio questo provvedimento che garantisce un’adeguata assistenza sanitaria anche alle persone che non hanno una residenza fissa, cui sinora era negata la possibilità di iscriversi nelle anagrafiche delle Asl e di scegliersi un medico di famiglia. Un grazie, dunque, a tutti i parlamentari che, al di là delle diverse appartenenze politiche, hanno espresso così celermente il loro sì alla proposta di Legge, in particolare all’onorevole Marco Furfaro, primo firmatario e all’onorevole Marcello Gemmato, che tanto si è speso per superare le difficoltà burocratiche e di finanziamento della norma. Un grande lavoro di squadra che porterà a un provvedimento di civiltà, atto a garantire anche ai più fragili, a coloro che rischiano di vivere ai margini della società, il diritto fondamentale alla salute e a poter fruire del Servizio sanitario nazionale, che si conferma così formidabile fattore di coesione sociale e di abbattimento delle disuguaglianze. Ora ci attendiamo un’approvazione altrettanto rapida e unanime al Senato, in maniera da poter applicare la sperimentazione nei tempi previsti”.
Così il Presidente della Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli ha espresso la propria soddisfazione per il via libera alla Camera, avvenuto all’unanimità con 227 sì, alla proposta di Legge per l’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora.
La proposta di Legge istituisce un fondo presso il Ministero della Salute con una dotazione di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 per finanziare un programma sperimentale per assicurare, a partire dalle città metropolitane, il diritto all'assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora che consentirà anche ai senzacasa di iscriversi nelle liste degli assistiti delle Asl, scegliersi un medico di medicina generale, avere accesso alle prestazioni assicurate dai Lea... tutti i diritti che fino ad oggi erano loro negati in quanto collegati esclusivamente alla residenza anagrafica.