Neanche il tempo di stringersi la mano e i sindaci hanno già detto addio a Di Maio e Tabacci
«Nei prossimi giorni decideremo. Stiamo allargando la base di Impegno civico, abbiamo fatto un patto con l’Agenda nazionale civica e con loro stiamo dando protagonismo a 200 amministratori locali. Apriamo le nostre liste a tutti quelli che vogliono dare un contributo alla coalizione progressista di cui siamo orgogliosi di fare parte».
Questo è quanto dichiarava appena dieci giorni fa un "gasatissimo" Luigi Di Maio, "capo politico" di Impegno Civico, al Corriere della Sera.
Bene. Oggi, Agenda nazionale civica ha inviato questa lettera a Di Maio e Tabacci per comunicare loro che con Impegno Civico non vuole avere più nulla a che fare... per i seguenti motivi:
Alla direzione di Impegno Civico
Al Capo Politico di Impegno Civico, On. Luigi Di Maio
Al Presidente di Impegno Civico, On. Bruno TabacciOn.li destinatari,vi ringraziamo per quanto condiviso con noi in queste due settimane; ieri notte, abbiamo tenuto un Coordinamento Nazionale online nel quale all'unanimità abbiamo deciso di interrompere immediatamente il percorso con Impegno Civico. Il mancato rispetto della dignità politica, degli impegni presi e la totale mancanza di trasparenza nella gestione di questa difficile fase ci obbligano a questa scelta.Fin dal primo incontro siamo stati chiari: siamo un soggetto che federa centinaia di Amministratori Locali in tutta Italia e il nostro obiettivo è portare sui tavoli nazionali i punti programmatici contenuti nell’Agenda Civica Nazionale e dare rappresentanza a quei territori e a quelle comunità che si sentono privati di riferimenti.In queste ore le questioni relative alle candidature hanno tristemente messo in ombra qualsiasi altro tema; e ci siamo visti esclusi completamente dai processi decisionali sulla composizione delle liste, sulla formazione di una rappresentanza territoriale, sulla valorizzazione delle competenze acquisite dagli amministratori locali. Il presupposto di pari dignità e di uguale rappresentanza, con i quali abbiamo avviato questo complesso processo con voi, principi inizialmente sostenuti anche dai vostri referenti apparentemente con grande entusiasmo, sono stati completamente disattesi.Non ci avete consentito di prendere parte agli incontri di coalizione per la definizione degli accordi bilaterali, abbiamo ricevuto notizie frammentarie e incomplete (spesso da membri di altri partiti) e soprattutto non c’è stato il coinvolgimento di nessuna delle figure di grande rilievo messe a disposizione del partito e della coalizione. Pensiamo, fra tutti, a Jacopo Massaro, già sindaco civico di Belluno, che ha dimostrato negli anni di riuscire a far vincere il centrosinistra anche in condizioni disperate sconfiggendo la Lega in una delle sue roccaforti storiche. Massaro aveva messo a disposizione la sua candidatura in un collegio uninominale dato per perso. E, come lui, Pino Libertucci, Piero Marteddu, Maurizio Sirca, Grazia Desario, Federica Battafarano, Maria Rosa Pavanello, Eva Cammerino, amministratori e amministratrici pronti a combattere battaglie impossibili nei propri territori. Nessuno di loro aveva chiesto un seggio sicuro, nessuno di loro aveva chiesto di essere paracadutato in una zona migliore, nessuno di loro aveva chiesto garanzie.Ma il contributo che avrebbero potuto dare in campagna elettorale, mettendosi al servizio di Impegno CIvico, avrebbe potuto ridurre i margini di sconfitta o magari ribaltare un risultato che sembrava già scritto. Ieri, dopo una “riunione” veloce (fatta, è bene dirlo, attraverso una chiamata sul telefonino), abbiamo ricevuto da parte vostra proposte di candidatura per i civici nelle liste proporzionali: tutti i nostri nomi sono stati messi in posizioni subordinate, in territori spesso non legati in nessun modo all’attività di quegli amministratori. Senza contrare la incomprensibile scelta sul collegio uninominale. Avevate chiarito fin dall'inizio che i due seggi blindati che Impegno Civico avrebbe ricevuto dalla coalizione sarebbero stati per Bruno Tabacci e Luigi Di Maio; al contempo però, fin dalla prima riunione, ci avevate rassicurato sul fatto che avremmo avuto uno degli altri spazi, quelli cosiddetti "contendibili", per una nostra candidatura territoriale rappresentativa del civismo. Avete invece, senza consultarci, deciso di non candidare il nostro portavoce Alessio Pascucci nel collegio messo a disposizione dalla coalizione nella città di Roma, città in cui Pascucci vive, dove esercita da sei anni il ruolo di Consigliere Metropolitano di Roma Capitale e limitrofa al Comune in cui ha svolto per dieci anni il ruolo di Sindaco civico, sconfiggendo gli avversari in una città storicamente di destra. A Pascucci avete preferito invece Carlo Romano, un candidato storicamente più vicino al Presidente Bruno Tabacci certo, ma privo di qualsiasi legame politico o amministrativo con il territorio. E non ci è davvero chiara la logica con la quale al contempo è stato proposto allo stesso Alessio Pascucci di candidarsi al Senato in un collegio uninominale in Piemonte, nella città di Moncalieri e dintorni, zona in cui non soltanto egli non ha mai svolto nessuna attività, ma dove, come vi avevamo ben spiegato, la nostra rete non è radicata. Si tratta di un collegio "contendibile", lo sappiamo, ma non siamo disponibili a candidature scollegate dai territori solo per provare a ottenere un seggio.In queste settimane abbiamo lavorato senza sosta per ampliare la rete degli amministratori, chiudendo accordi con nuove reti civiche, ambientaliste e animaliste in Lombardia, Veneto, Puglia, Lazio. L'Agenda Civica Nazionale ha superato le 400 firme, ma tutto questo lavoro non è sembrato di vostro interesse.Ogni volta che ci sono delle elezioni sovracomunali, qualcuno tenta di rifarsi il trucco usando il civismo, gli amministratori locali e il lavoro di quelle comunità che davvero lottano ogni giorno nei territori. Quasi sempre questo “specchietto per le allodole” serve a chi non ha trovato spazio nei partiti tradizionali e deve inventarsi un modo per riciclarsi e per prendere un seggio. Eravamo stati chiari fin dall’inizio: questa modalità non ci interessa ed eravamo interessati alla nascita di un vero progetto politico. Oggi, alla luce di quanto accaduto, non siamo disponibili a prestare il fianco, i nomi, i volti e la nostra credibilità, per assicurare una poltrona a questo o a quel politico rimasto senza casa.Nell’augurarvi il migliore dei percorsi, vi inviamo i più cordiali saluti.
C'è bisogno di aggiungere altro rispetto a quanto scritto nella lettera? Assolutamente no. La lettera è di per sé la perfetta riprova di cosa rappresenti e quali siano le finalità di Impegno Civico... un'altra medaglia che si va ad aggiungere alle numerose altre che descrivono la disastrosa campagna elettorale messa finora in atto dal Partito Democratico di Enrico Letta che pare deciso a far di tutto e di più perché in Italia possa affermarsi la destra sovranista e parafascista di Meloni e Salvini.