"La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all’Italia. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. È giusto, quindi, anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d'età 40-59 anni".

Questo comunicato giovedì 18 novembre dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in una nota.
 
“Sono ore intense e delicate", aveva detto in precedenza intervenendo  al Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione promosso da Coldiretti. "Siamo ancora dentro la sfida del Covid e i numeri che arrivano da Paesi Ue segnalano come ci sia bisogno di tenere molto alto il livello di attenzione. Anche nel nostro paese i numeri sono in salita: dobbiamo tenere alta l'attenzione e insistere sulle vaccinazioni, a stamani avevamo l'86,86% delle persone vaccinabili che hanno fatto la prima dose. Ma dobbiamo far crescere ancora questi numeri. 
 
Oltre l'84%, ha inoltre completato il ciclo vaccinale. Però questi numeri non sono ancora un punto di arrivo e dobbiamo fare crescere sia le prime dosi sia le terze dosi. Anche per i richiami i numeri sono in crescita, ieri ne sono stati fatti 150mila, ed il richiamo è decisivo perché può consentirci una maggiore protezione".


La decisione arriva in un momento chiave per il nostro Paese che in questi giorni vede progressivamente aumentare il numero di nuovi contagiati a causa di quella che è stata definita "quarta ondata". L'andamento del contagio in Italia non è ai livelli dei Paesi dell'est e del nord Europa, ma già dalla prossima settimana alcune regioni potrebbe nuovamente colorarsi di giallo... se non di arancione.

Per tale motivo i presidenti di regione, riuniti ieri per la Conferenza delle regioni, hanno chiesto un  incontro urgente con il Governo, preoccupate per il peggioramento dello scenario di rischio epidemiologico in alcune aree del Paese e per la ricaduta che tale situazione potrebbe avere sulla ripresa economica e sulle attività sociali... a pochi giorni dall’avvio della stagione turistica invernale e a poche settimane dalle festività natalizie!

"È urgentissima una riflessione sulla tenuta delle regole attualmente in vigore – ha spiegato il leghista Massimiliano Fedriga - e per questo la Conferenza delle Regioni ha chiesto un incontro urgente al Presidente del Consiglio con l’obiettivo è di mettere in sicurezza il sistema sanitario, le attività economiche e sociali e anticipare eventuali scenari di criticità.Occorre individuare interventi condivisi partendo dalla considerazione dei danni economici incalcolabili legati all’incertezza che i prossimi passaggi di zona rischierebbero di provocare alle attività e – conclude Fedriga - dobbiamo accelerare la campagna vaccinale, partendo sin da subito con la somministrazione della terza dose a tutti i cittadini".

Che cosa chiedono, in sostanza? Di mettere in lockdown i non vaccinati! Di questo discuteranno con Draghi. L'aspetto curioso della vicenda è che il leghista Salvini, la pensa diversamente dai numerosi leghisti del suo stesso partito che adesso sono a capo di molte regioni, a ulteriore dimostrazione di quanto possano confliggere propaganda politica e responsabilità di governo: