La CGIA di Mestre ha calcolato quanto costrebbe all'Italia la sospensione del trattato di Schengen con la chisura, anche temporanea delle frontiere. Il costo annuo può oscillare tra i 5 e i 10 miliardi di euro. Come si è arrivati a tale conclusione?
L’Ufficio studi della CGIA ha utilizzato due pubblicazioni, una francese (“The economic cost of rolling back Schengen” redatto da “France Stratégie”) e l'altra tedesca (“Abkehr vom Schengen-Abkommen” realizzato dal centro studi Prognos AG per conto di Bertelmann Stiftung) adattandone il metodo alla situazione italiana.
La chiusura delle frontiere interesserebbe il turismo (in gran parte quello giornaliero), i lavoratori frontalieri e le importazioni.
I ritardi per i controlli alle frontiere, nei primi due casi, impatterebbero per una cifra oscillante tra i 300 e i 700 milioni di euro. Per quanto riguarda l'afflusso delle merci, l'allungamento dei tempi nelle procedure di controllo porterebbero ad una perdita tra i 4,8 e i 9,7 miliardi di euro all’anno.
Lo studio dimostra che il problema dell'afflusso dei profughi da Est deve essere affrontato, ma che la chiusura delle frontiere, oltre a non risolverlo, causerebbe ulteriori danni al nostro paese.