Esteri

Arrestata e poi rilasciata l'ex premier scozzese Nicola Sturgeon

L'ex primo ministro scozzese Nicola Sturgeon è stata arrestata dalla polizia scozzese nell'ambito di un'inchiesta su presunti reati finanziari commessi dal suo partito, lo Scottish National Party (SNP).

Secondo le accuse, più di 660.000 sterline donate per sostenere la causa dell'indipendenza della Scozia sarebbero state distratte dalle casse del partito.

Sturgeon, che si era dimessa dalla carica di primo ministro e leader dell'SNP ad aprile, è la terza persona a essere fermata in relazione a questo caso.

Prima di lei erano stati arrestati e interrogati il marito di Sturgeon, Peter Murrell, ex amministratore dell'SNP per 24 anni, e il tesoriere del partito, Colin Beattie.

Gli inquirenti hanno arrestato la Sturgeon in mattinata per poi rilasciarla nel pomeriggio senza formulare accuse nei suoi confronti, precisando però che le dichiarazioni rilasciate saranno passate al vaglio del Crown Office e del Procurator Fiscal Service.

L'arresto dell'ex primo ministro scozzese  era stato previsto da tempo, in quanto era uno dei tre firmatari dei conti dell'SNP insieme a Murrell e Beattie.

L'indagine è iniziata dopo che sono state presentate denunce su che fine avessero fatto 666.954 sterline donate dagli attivisti all'SNP per promuovere una futura campagna referendaria sull'indipendenza. Di quei soldi, infatti, non vi è traccia alcuna sui resoconti bancari del partito.

Lo scandalo che ha investito l'SNP rappresenta un duro colpo per il movimento indipendentista scozzese, che dopo la Brexit aveva rilanciato la sua richiesta di un nuovo referendum per staccarsi dal Regno Unito e rientrare nell'Unione Europea.


Quanto accaduto, inevitabilmente,  fa venire alla mente una vicenda analoga avvenuta in Italia, che riguarda la Lega di Salvini e Bossi e la sparizione di 49 milioni di euro, in questo caso di finanziamenti pubblici, che è finita a tarallucci e vino, senza che i responsabili pagassero dazio, mentre i soldi spariti saranno restituiti con comode rate ultra decennali pagate con soldi pubblici. Ed a beneficiarne sono gli stessi parlamentari e ministri che giornalmente si lamentano di essere perseguitati da procuratori e giudici.

Autore Antonio Gui
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