Dopo l'incontro ufficiale al Cremlino rafforzati i legami tra Russia e Cina
È durato sei ore l'incontro ufficiale tra Putin e Xi Jinping, con quest'ultimo che ha lasciato il Cremlino alle 21 ora locale.
I due leader, come già anticipato ieri, hanno rafforzato i legami economici e diplomatici tra Russia e Cina.
A supporto di Putin vi erano il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, gli assistenti presidenziali Maxim Oreshkin e Yuri Ushakov, l'ambasciatore russo in Cina Igor Morgulov, il ministro della Difesa Sergei Shoigu, il capo della Banca centrale Elvira Nabiullina, il direttore di FSMTC Dmitry Shugaev e il capo di Roscosmos Yury Borisov.
La delegazione cinese che accompagnava il presidente Xi era altrettanto nutrita: presenti membri del Comitato Permanente del Politburo del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC), oltre al Ministro degli Esteri cinese Qin Banda.
Putin e Xi hanno firmato una dichiarazione congiunta sull'approfondimento delle relazioni russo-cinesi di partenariato globale e cooperazione strategica "per entrare in una nuova era" e una dichiarazione congiunta sul piano di sviluppo per aree chiave per una "cooperazione economica russo-cinese fino al 2030".
Nella conferenza stampa di rito, Xi Jinping ha dichiarato che i legami tra i due Paesi sono adesso ben oltre le relazioni bilaterali, facendo intendere che Russia e Cina eserciteranno congiuntamente il loro peso anche sulle questioni internazionali che verranno discusse nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in modo così da "contribuire al miglioramento del sistema di governance globale".
Sulla stessa linea le parole di Putin, che ha posto l'accendo sugli accordi commerciali relativi a energia nucleare e sviluppo dei collegamenti di trasporto.
Naturalmente, i due leader hanno parlato di Ucraina. Xi ha sottolineato che Pechino si attiene alla Carta delle Nazioni Unite e sulla questione mantiene una posizione obiettiva e imparziale, aggiungendo che la Cina è sempre per la pace e il dialogo!
Anche Putin ha toccato l'argomento citando espressamente il piano di pace in 12 punti presentato qualche settimana fa da Pechino: "Riteniamo che molte delle disposizioni del piano di pace proposto dalla Cina - ha detto il presidente russo - siano in sintonia con gli approcci russi e possano essere prese come base, quando saranno pronti per questo in Occidente e a Kiev".
Alla possibile apertura ha fatto da contraltare la velata minaccia con cui il presidente russo ha commentato la notizia che la Gran Bretagna avrebbe intenzione di fornire al regime di Kiev armi con uranio impoverito, decisione che - a suo dire - indicherebbe che l'Occidente sarebbe pronto a combattere "fino all'ultimo ucraino".
Le munizioni all'uranio impoverito sono utilizzate per la loro capacità di penetrare in qualsiasi tipo di corazza. Il loro uso nei Balcani e in Iraq ha però dimostrato la loro alta tossicità e a farne le spese, nel lungo periodo, sono stati sia i militari che i civili.